FIRENZE – Prima un confronto istituzionale con i sindaci, poi quello con le associazioni di settore. Leonardo Marras, assessore regionale al Turismo, ha stilato un cronoprogramma per discutere a livello regionale la proposta del Governo sulle concessioni balneari.
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Serie di passaggi necessaria per arrivare a riportare in un contesto nazionale le conclusioni dei vari tavoli di lavoro. “Continuare a chiedere di non applicare la Bolkestein è inutile – ha sottolineato Marras -. Ma il tempo concesso è oggettivamente troppo breve per consentire ai Comuni di definire gli atti delle selezioni ad evidenza pubblica”.
C’è poi il nodo delle questioni in sospeso, come ha ricordato l’assessore: “Ci sono ancora elementi da chiarire, come il perimetro delle concessioni ancora valide oltre il 2023, ed altri da migliorare, affinché ci sia maggiore spazio per l’autonomia locale e regionale dato che ogni realtà ha specificità che difficilmente possono essere rispettate da una disciplina nazionale”.
Tuttavia, per Marras il bicchiere per quanto messo in campo dal premier Mario Draghi, è mezzo pieno. Tra l’altro, come ha evidenziato Marras, segue la strada già tracciata dalla Toscana: “Nella delega che comunque eserciterà il Governo sono contenuti tutti i principi della nostra legge regionale: la 31 del 2016, a salvaguardia degli investimenti, del valore aziendale, dell’esperienza e del lavoro dei concessionari attuali”.
“In piena sintonia con la Regione apriremo da subito il tavolo istituzionale con la Regione per affrontare il problema delle concessioni balneari. Sarà un tavolo operativo che coinvolgerà dall’inizio anche gli operatori delle associazioni di settore”. Lo afferma, in una nota, Sandra Scarpellini, sindaca di Castagneto Carducci (Livorno) e delegata di settore Anci Toscana, dopo l’emendamento del governo di qualche giorno fa che ha fissato la scadenza delle concessioni al 2025.
“Da un lato era necessario un provvedimento che risolvesse il conflitto tra la normativa nazionale e quella comunitaria: proprio per questo Anci Toscana aveva scritto ai parlamentari della regione per sollecitare un’iniziativa. Ora però, alla luce della decisione del governo, diventa davvero urgente impegnarsi perché la riforma delle concessioni, che si vuole adottare in tempi brevi, possa tenere conto delle posizioni di tutti i soggetti coinvolti. Anche a tutela degli operatori, dei loro investimenti e del loro lavoro”.