Aggiornare l’estimo alle esigenze odierne. Perché una materia che da sempre rappresenta uno dei pilastri storici dell’economia e che ha contribuito allo sviluppo e alla crescita dei settori immobiliari e finanziari, oggi appare “appannata”. Lo sottolineano Conaf, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali e Ceset, (Centro Studi di Estimo e di Economia Territoriale), in occasione del convegno che si è tenuto a Roma, presso la sede del CNR, dal titolo“L’Estimo nella Formazione Universitaria e nell’esercizio della Professione”.
L’estimo oggi – Soprattutto negli ultimi decenni con i cambiamenti nell’impostazione finanziaria dei gruppi bancari, nell’impostazione dell’accesso al credito e la conseguente forte crescita del settore immobiliare, si sono richieste stime ed approfondimenti economici sempre più complessi e dai contenuti scientifici rilevanti. In questi anni si sono così sviluppate correnti di pensiero sull’individuazione dei più corretti strumenti metodologici e di informazione sulla base di esperienze acquisite in tutte le parti del mondo ed applicate nei molteplici settori estimativi quali, oltre il citato settore immobiliare e creditizio, le risorse ambientali le scelte progettuali e la produzione insediativa. “E’ evidente quindi – afferma il presidente Conaf Andrea Sisti (nella foto) – che per rispondere alla crescente specializzazione nei settori estimativi occorre innanzitutto una base conoscitiva adeguata che deve provenire necessariamente da un percorso formativo di natura universitaria e seguita da continui aggiornamenti per rispondere sempre in maniera appropriata ed autorevole alle mutazioni delle esigenze del settore”.
L’importanza dell’estimo – “L’università e la comunità tecnico scientifica – aggiunge Gianni Guizzardi, dipartimento Estimo ed Economia del Conaf – sono pertanto gli attori principali nel percorso formativo per l’esercizio professionale, i loro studi e le loro tesi sono pertanto una base imprescindibile per chi nella quotidianità esercita la professione e soprattutto per i giovani che devono ancora intraprenderla”. Ceset e Conaf, ritengono quindi che sia necessario compiere un approfondimento, insieme al mondo accademico su quello che attualmente propone il percorso formativo universitario, per l’esercizio di una professione adeguata alle esigenze del mercato.
Gli Stati Generali – Intanto – considerato anche l’ alta partecipazione al convegno di addetti ai lavori e di relatori qualificati, fra cui i Presidenti delle conferenze dei Presidi delle Facoltà di Agraria, Ingegneria ed Architettura, il Presidente del Consiglio dell’Ordine nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali, il Presidente del Collegio Nazionale dei Periti Industriali, il rappresentante del Collegio Nazionale dei Geometri, il rappresentante del Consiglio Nazionale degli Architetti ed il rappresentante del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, oltre a rappresentanti dell’Abi e delle categorie interessate all’esercizio della professione estimativa – è stato annunciato che il dibattito sull’estimo proseguirà nei prossimi mesi con gli Stati Generali dell’Estimo.
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