A Prato non è ancora approfondito il tema della fusione-unione tra i comuni però «non chiudiamo le porte perché questo è un obiettivo politico. Un discorso si può portare avanti con i comuni limitrofi come Montemurlo, Poggio a Caiano, Carmigniano». Così il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni, a margine dell’assemblea nazionale dei primi cittadini al Lingotto di Torino.
Prato verso la fusione con i comuni vicini «La realtà di Prato è molto particolare: è una provincia in cui c’è una città molto grande che è Prato con 200mila abitanti e comuni molto più piccoli di 18 mila abitanti – ha aggiunto Matteo Biffoni -. C’è quindi uno scarto molto ampio e quindi c’è una dinamica che va tutta approfondita. Noi non chiudiamo le porte perché questo è un obiettivo politico. Come Anci regionale favoriamo questo tipo di percorsi e siamo disponibili a mettere a disposizione tutte le nostre competenze per agevolare queste operazioni». Biffoni valuta come possibili le aggregazioni con «i comuni confinanti, intorno a noi c’è Montemurlo, Poggio a Caiano, Carmigniano. Va valutato se ci sono le condizioni, non ci abbiamo ancora pensato». Gli incentivi su queste operazioni «sono importanti anche per il patto di stabilità perché vuol dire mettere in campo risorse importanti e ridurre il carico fiscale», ha concluso il sindaco di Prato.