«Credere nei Comuni come leali compagni di viaggio, scommettere su di noi significa puntare sul riscatto dell’Italia». E’ quanto ha chiesto l’Anci al premier Mario Monti per voce del suo presidente Graziano Delrio. «Non ci interessa il federalismo senza autonomia – ha detto -, perché avvicinare l’esercizio del potere pubblico ai cittadini deve significare in primo luogo che chi governa i Comuni deve esercitare piena autonomia politica, esercitando responsabilità. Tornare indietro rispetto ad una prospettiva di federalismo municipale, di decentramento di poteri e funzioni è un grave errore politico e culturale”.
 
Far ripartire il confronto Delrio propone tre punti chiave per far ripartire il confronto dialettico con il governo. Innanzitutto, l’autonomia normativa, accelerando l’attuazione delle norme della spending review sul riordino delle province e per l’istituzione delle Città metropolitane. «E’ indispensabile che il governo dia un segnale chiaro contro ogni tentativo reazionario, di controriforma, di svuotamento dei contenuti innovativi».
 
Imu ai Comuni «Esistono ancora importanti partite finanziarie aperte», ricorda Delrio accennando alla questione degli immobili di proprietà comunale ed a quella del gettito stimato. L’auspicio dell’associazione – evidenzia – è che «nella legge di stabilità si possa trovare disciplina un passaggio equilibrato e ragionevole dell’Imu ai Comuni che consenta quegli obiettivi di autonomia e responsabilità che considero irrinunciabili».
 
Tagli inaccettabili In questo quadro il presidente Anci torna a ribadire la necessità che vengano rivisti i tagli comminati ai Comuni dal prossimo anno: «Non accettiamo altre manovre con tagli lineari per i prossimi anni, non possiamo sostenerle e mi creda che la corda si e' spezzata –  ha detto Delrio rivolto al premier Monti – Se non ci saranno risposte ne' dal Governo ne' dalla maggioranza che lo sostiene, chiederemo a Governo e Parlamento di dirci quali servizi dobbiamo garantire ai cittadini e quali chiudere. Noi vogliamo – precisa –  una spending review basata sui fabbisogni standard e comparazione dei costi dei servizi e non sui dati di cassa».
 

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