Il sindaco di Monterotondo Marittimo (Gr), Giacomo Termine, è stato licenziato dal Comune di Piombino dove era impiegato come istruttore direttivo amministrativo (cat.D). A denunciare l’accaduto la Cgil di Livorno, secondo cui dietro la motivazione ufficiale e cioè quella di non aver superato il periodo di prova, ci sarebbe un ‘licenziamento politico’. «Il sospetto – spiegano i sindacalisti Fabrizio Zannotti e Mauro Scalabrini – è che si tratti solo di un pretesto per mascherare un vero e proprio licenziamento “politico”. Termine è infatti un sindaco del Pd: non vorremmo che il centrodestra stesse cercando di creare un “caso” per sfruttarlo a fini elettorali in vista delle prossime elezioni regionali».
Il 31 dicembre 2018 il primo cittadino è stato assunto dal Comune di Piombino – in quel momento guidato da un’amministrazione di centrosinistra – come istruttore direttivo amministrativo (cat. D). «Termine – spiegano dal sindacato – per poter continuare a svolgere nel migliore dei modi il suo mandato elettivo a Monterotondo Marittimo ha potuto e dovuto usufruire dei permessi previsti dalla legge per assentarsi da Piombino. La stessa cosa avveniva quando Termine era ancora dipendente presso il Comune di Gavorrano: il primo cittadino di Monterotondo Marittimo utilizzava legittimamente i permessi previsti dalla legge per svolgere al meglio il suo incarico elettivo e infatti non ha mai ricevuto contestazioni». «Fino a che il Comune di Piombino è stato guidato dal centrosinistra il dottor Termine non ha mai ricevuto contestazioni. Neanche lo scorso giugno – con l’insediamento della nuova amministrazione – erano state evidenziate criticità. Non capiamo dunque il comportamento dell’amministrazione guidata dal sindaco Ferrari. Il sospetto è che si voglia sfruttare la vicenda a fini elettorali. La decisione del Comune di Piombino di recedere dal rapporto di lavoro instaurato con Termine è profondamente ingiusta e strumentale». «Al Comune di Piombino chiediamo dunque di fare un passo indietro e di rivedere la propria decisione. In caso contrario la Cgil utilizzerà tutti gli strumenti previsti dalla legge per far valere i diritti del dottor Termine e impugnerà il licenziamento» conclude la nota.