C’è un vento di crisi per l’economia senese che soffia più silenzioso di altri, ma non è secondo a nessuno per danneggiamenti. E’ il vento che sta interessando il settore commerciale e quello turistico dove si stima che la crisi, negli ultimi quindici mesi, abbia cancellato complessivamente più di 800 posti di lavoro. Emerge anche questo dal Rapporto 2010 sullo stato del Commercio e del Turismo in provincia di Siena, realizzato da Confesercenti Siena a due anni dalla precedente edizione, e presentato questa mattina dal presidente Graziano Becchetti e dal direttore Valter Fucecchi.


I numeri – ll settore commerciale, in particolare, accusa una sparizione di imprese attive che continua quasi ininterrotta dal 2005 fino a tutto il primo trimestre di quest’anno, con 1200 unità in meno rispetto al 1996. Tra il 2009 e il 2010 il saldo tra aperture e cessazioni d’azienda è divenuto negativo anche nel settore ricettivo, il cui trend degli anni precedenti era stato invece sempre orientato all’espansione. Per entrambi i settori, la flessione nel volume d’affari 2009 è risultata più forte della media regionale toscana.


La popolazione imprenditoriale – Numeri pesanti per due comparti che, considerando le attività indotte, rappresentano a tutt’oggi oltre circa un terzo del tessuto economico locale, ovvero una componente vitale della società senese. Quasi 10mila imprenditori nel commercio, più di 5.000 in turismo e pubblici esercizi: tra loro un numero crescente di stranieri (presenti rispettivamente in percentuale del 4,8 e del 6,3) e con loro una media di 2,4 addetti per azienda (3.9 in quelle ricettive). Una popolazione imprenditoriale che in circa la metà dei casi ha più di 50 anni, e che negli ultimi tempi ha dovuto fare i conti con fenomeni dirompenti di origine sia nazionale (l’espansione della grande distribuzione commerciale, l’accanimento della leva fiscale e tributaria) che locale, come l’emergere dell’abusivismo nella ristorazione o il recente sdoganamento in questo settore degli agriturismo, a seguito della legge regionale.


La ricetta contro la crisi – “La situazione tangibile in cui si muovono oggi il commercio ed il turismo senesi impone riflessioni e soprattutto azioni correttive rapide – ha detto Becchetti – da una parte lo stop all’apertura di nuovi format commerciali sproporzionati rispetto alle caratteristiche dei centri urbani e del paesaggio senese; dall’altra, l’accompagnamento nella fase di crescita per quei centri commerciali naturali che hanno dimostrato di aver le carte in regola per indossare l’identità del commercio sostenibile. Per il settore turistico una migliore programmazione dei grandi eventi deve far seguito ai positivi dati di fatto riscontrati in proposito negli ultimi anni”. “Appare irrinviabile, inoltre – ha aggiunto Fucecchi – un effettivo adeguamento della promozione turistica ai tempi ed alle richieste sempre più esigenti che il mercato impone, soprattutto attraverso il canale-web. Questo nell’obiettivo di rilanciare una crescita reale del settore, ‘inchiodato’ da anni agli stessi valori di permanenza media (3,38 giorni nel 2009, come 10 anni prima) e soprattutto di utilizzo effettivo, da parte dei turisti, degli oltre 63mila posti letto: attualmente il tasso di occupazione non arriva al 21 per cento.


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