All’isola di Pianosa, «Frescobaldi, come già fatto per Gorgona, sta pensando di far coltivare circa 30 ettari per lo più a vite». Lo ha detto il garante dei detenuti toscani Franco Corleone, a margine di una visita al carcere di Porto Azzurro all’Isola d’Elba. Il garante ha ricordato che il penitenziario elbano conta 260 detenuti di cui 30 dislocati a Pianosa dove “collaborano con il Parco” naturale. Dopo il pregiato Gorgona, vino bianco realizzato da uve di vermentino e Ansonica da Frescobaldi insieme ai detenuti dell’omonima isola toscana, potrebbe dunque nascere un nuovo progetto enologico, a valenza sociale, laddove fino a pochi anni fa sorgeva il carcere di massima sicurezza.
Rinnovamento a Pianosa «Posso finalmente dire che c’è aria di rinnovamento – ha aggiunto Corleone -. Dopo tante denunce, si vede la luce in fondo al tunnel. Ma non accontentiamoci dell’alba, bisogna vedere il sole. Dopo molti anni di inattività e di abbandono, questo carcere risorge con una progettualità molto ricca» ha rilevato Corleone ricordando, peraltro, che un tempo a Porto Azzurro si «respirava la riforma penitenziaria e si pubblicava un giornale intitolato la grande promessa». Il carcere conta 260 detenuti di cui 30 dislocati a Pianosa. «I progetti che a suo tempo furono indicati come essenziali – ha continuato il garante – cominciano a realizzarsi. La sala colloqui è stata riqualificata e sarà inaugurata nei prossimi giorni. Si sta lavorando ad un’area verde per i colloqui estivi, la falegnameria è di nuovo funzione e presto sarà utilizzata non solo per lavori interni al carcere. Si sono conclusi i lavori per la sala polivalente teatrale, la palestra è di nuovo agibile mentre la sala musica è quasi ultimat». Corleone ha sottolineato poi l’importanza di progetti per “avvicinare il carcere alla popolazione, come quello della pulizia delle strade a Rio d’Elba, svolto da sette detenuti. Il percorso iniziato è molto virtuoso – ha concluso -. Ci sono ancora molte cose da fare e sui cui lavorare. Primo fra tutti il servizio sanitario che va approfondito. Le cure odontoiatriche sono carenti e a Pianosa non c’è un presidio».