COLLE VAL D’ELSA (SI) – Il 13 luglio 1924 segna la nascita di una voce fuori dal coro: venne pubblicato a Colle di Val d’Elsa il primo numero della rivista Il Selvaggio, simbolo di un’epoca e di un fermento culturale destinati a lasciare un segno nella storia d’Italia.

Fondata dalla collaborazione tra il commerciante e reduce di guerra Angiolo Bencini e il giovane artista colligiano Mino Maccari, Il Selvaggio rappresentava inizialmente un bollettino settimanale di provincia dai toni battaglieri. Stampato in tipografia su carta povera, il periodico incarnava uno spirito di dissenso e rivendicazione, evolvendosi poi, negli anni, fino a divenire una delle più importanti riviste culturali del Ventennio, pubblicata in varie città italiane, da Firenze a Roma.

A un secolo di distanza, il Comune di Colle di Val d’Elsa organizza una rassegna culturale per celebrare la ricorrenza, con incontri, mostre e conferenze per esplorare i tumultuosi anni Venti e analizzare il ruolo di Il Selvaggio. La rassegna, che si terrà tra novembre e dicembre, è un’occasione per riflettere non solo sui fatti dell’epoca ma anche sulla portata culturale e sociale della rivista.

Il primo incontro si terrà giovedì 7 novembre alle ore 18.00 nel Saloncino del Teatro del Popolo, con una riflessione sull’Italia e la Toscana del primo dopoguerra, in compagnia dei professori Giovanni Gozzini e Roberto Bianchi, entrambi docenti di Storia Contemporanea rispettivamente all’Università di Siena e di Firenze.

La discussione prenderà in esame le trasformazioni sociali e culturali di un’Italia in bilico tra speranze di rinnovamento e pressioni autoritarie, in un contesto che, nel corso di pochi anni, avrebbe visto l’affermarsi di una dittatura e il consolidarsi di un apparato culturale sempre più influente.

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