«In pochi forse sanno che i migranti possono chiedere e ottenere la residenza nelle strutture dove sono ospitati. Anzi, che i Comuni sono obbligati a rilasciare la residenza a quei migranti ospitati nelle strutture all’interno del proprio territorio che ne facciano richiesta. Pochi giorni fa mi sono visto arrivare all’ufficio anagrafe la onlus che gestisce le due strutture di accoglienza del Comune con 14 richieste. Dire che mi trovo in difficoltà è dire poco». La denuncia arriva da Mario Agnelli, sindaco di Castiglion Fiorentino, comune di tredicimila persone nella Val di Chiana aretina. «Mi chiedo come sia possibile che finora la questione non sia mai emersa e che la denuncia debba partire da un Comune piccolo come il nostro – dichiara Agnelli –. Noi abbiamo in accoglienza una cinquantina di migranti ma penso a Roma o Milano, a grandi città e ai loro numeri da capogiro. È impossibile pensare di imporre a un Comune il conferimento della residenza».
Residenti vuol dire responsabilità Nello sfogo del sindaco c’è l’attenzione alle casse comunali. «Castiglion Fiorentino – spiega Agnelli – è già un Comune che deve fronteggiare un dissesto economico di 10 milioni di euro; non può certo sobbarcarsi la spesa di cinquanta nuove residenze che hanno bisogno di servizi e spese socio sanitarie, scolastiche, ma soprattutto di responsabilità. Perché un Comune è responsabile dei propri cittadini. E su questa vicenda ad esempio a me nessuno mi ha interpellato. Mi sono visto calare questa sciabola dall’alto e ora mi ritrovo a doverci fare i conti».
Il paraddosso della norma Il primo cittadino spiega come si possa arrivare a simili situazioni di stallo. «Ho fatto fare una ricerca, quattro decreti e atti ai miei uffici. Ho interpellato la Prefettura di Arezzo che a sua volta ha chiesto al Ministero degli Interni. Secondo il Decreto Legislativo n. 142 l’ufficio anagrafe è tenuto a dare la residenza a chi ne faccia richiesta – spiega Agnelli -. Ma qui si va incontro a più di un paradosso. Così diventa più facile ottenere la residenza per un migrante che per un cittadino italiano. Secondo l’articolo 43 del Codice Civile la residenza si ottiene nella propria dimora abituale, non occasionale, per la quale sono richiesti dei criteri di stabilità. Non mi spiego come si possa considerare dimora stabile e abituale quella in una struttura di accoglienza, che di per sé è temporanea».
Costi scaricati sui bilanci comunali Secondo il sindaco Agnelli questa procedura rivelerebbe tutta la debolezza del sistema di accoglienza nazionale. «Da parte della Prefettura, sentito il parere del Ministero degli Interni, non ci sono cause ostative alla concessione della residenza nel registro anagrafico dei Comuni che li ospitano – dichiara Agnelli -. Questo significa che queste 14 persone rientrano di diritto nel “circuito” dei servizi sociali e che il Governo che non è in grado di ottemperare al pagamento alle onlus (a Castiglion Fiorentino è in ritardo di 5 mesi nei pagamenti), di fatto trasferisce i costi ai bilanci comunali. Il meccanismo è perverso. Chi punta ad avere la residenza non è tanto il migrante, ma le associazioni che possono averne un vantaggio e un evidente risparmio nelle spese di gestione. Avere la residenza significa poter accedere agli alloggi popolari, avere l’assistenza per i figli minori. Ad esempio, tra le persone accolte da noi c’è un minore. Se diventasse automaticamente cittadino residente nel nostro Comune e avesse bisogno di cure, alloggio, scolarizzazione, sarebbe tutto a carico del Comune di Castiglion Fiorentino e non dell’associazione che si occupa dei suoi bisogni e che già percepisce, o dovrebbe percepire, risorse per questo».
Il caso di Castiglion Fiorentino «Non si può dare per scontato che un Comune accetti in silenzio e di buon grado un provvedimento come questo – conclude Agnelli –. È un’ imposizione che rivela una tendenza preoccupante degli ultimi tempi: lo scaricabarile dello Stato sui Comuni. Voglio aprire un dibattito pubblico. È necessario che tutti conoscano la situazione attuale. Questa sera saremo in diretta su Rete 4 “Dalla vostra parte” il programma di Maurizio Belpietro (dalle 20.30 alle 21.15, N.D.R.) per portare il nostro caso sotto gli occhi di tutti – annuncia il sindaco -. Confido nella chiamata di altri sindaci come me per aprire un tavolo di confronto e fronteggiare insieme questa situazione che rischia di trasformarsi in un’emergenza».