I risparmi dei clienti del Monte dei Paschi «non sono mai stati a rischio, neanche nelle settimane turbolente di gennaio» e la banca ha una liquidità di 20 miliardi che le ha consentito di non aver «mai avuto tensioni». Lo ha detto il presidente di Mps, Massimo Tononi, durante un’audizione alla commissione Finanze della Camera.
«La ricerca di un partner continua, il contesto non è favorevole» Il “punto debole” di Banca Mps rimangono i 47 miliardi di euro di crediti deteriorati (24 miliardi netti) in pancia, che rappresentano una «assoluta priorità» ha aggiunto Tononi che ha spiegato come «metà circa di quei 47 miliardi sono coperti, quello che conta è il valore netto di 24 miliardi circa». Il presidente di Banca Mps ha poi aggiunto che «se si guarda a quei 24, coperti al 64%, le sofferenze, la parte patologica, sono pari a 10, in grande maggioranza garantite da beni reali». Inoltre «la ricerca di un partner per Mps continua, anche perché la Bce ci sollecita da oltre un anno», tuttavia «il contesto non è favorevole, e se si guarda al panorama europeo le aggregazioni sono assenti. Ad oggi non ci sono novità».