Due assemblee aperte per discutere dei rispettivi Comuni in provincia di Siena. A Torrita di Siena e a Rapolano Terme, i cittadini si autoconvocano per decidere il proprio futuro, in previsione dei referendum sulla fusione, rispettivamente con Montepulciano e con Asciano che potrebbero tenersi nel prossimo autunno. Nel caso della possibile fusione in Valdichiana sono ormai due anni che è costituito un Comitato per il No che nel settembre scorso fu protagonista della iniziativa “Orgoglio Comune”, richiamando molti cittadini e sindaci dalla Toscana e anche oltre; nel caso del paese termale, invece, la brusca accelerata è stata data dalla raccolta di firme consegnate in Regione, avviando così la fase referendaria.
Il primo incontro è in programma a Rapolano Terme giovedì 14 giugno al Piazzone (piazza della Repubblica, ore 21.30) e sarà il battesimo per il neonato comitato per il No che vuole avviare con tutta la cittadinanza «un confronto serio, concreto e soprattutto che coinvolga e renda partecipi gli abitanti del territorio sulle ragioni del No», dice il presidente del Comitato No alla Fusione, Doriano Mazzini.
«Vogliamo rendere partecipe ogni cittadino su questa scellerata proposta di fusione – continua Mazzini -. Il nostro obiettivo è fare chiarezza: la gente ha il diritto di sapere che, per esempio, non ci sono certezze né sugli eventuali contributi né sulla riorganizzazione dei servizi per il nuovo ente comunale. Chi afferma il contrario mente sapendo di mentire: anche per questo vogliamo mettere un freno a questi continui tentativi di depistaggio. Come? Parlando con i nostri concittadini, facendo un’adeguata operazione di informazione e spiegando loro le ragioni, solide e fondate, del No». Un secondo incontro è già stato convocato a Serre di Rapolano, giovedì 21 giugno.
A Torrita di Siena, invece, il Comitato No fusione Torrita – Montepulciano presenterà venerdì 15 giugno a Torrita Scalo (Pubblica Assistenza, piazza Falcone, ore 21.15) alla Cittadinanza lo “Studio di NON fattibilità” della fusione. Una sorta di controdocumento a quello già presentato nei mesi scorsi dall’Anci Toscana.
«Chi propone la fusione, in due anni, non ha fatto neanche un’assemblea per spiegare queste fantomatiche opportunità ai Cittadini – spiega il presidente Antonio Canzano -. Questo dimostra tutta la debolezza della proposta di fusione e conferma quello che abbiamo sempre sostenuto, che questa è una proposta calata dall’alto. Anche i cittadini sono perfettamente coscienti che la fusione non porterebbe nessun vantaggio e quindi siamo molto fiduciosi che, se si andrà al referendum, a Torrita prevarrà il No».