«Superare la fase delle polemiche per andare verso una realizzazione razionale attraverso non sono l’applicazione della legge ma anche una riflessione sullo spirito e sulle modalità». A dirlo il presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi intervenendo a Firenze al convegno, organizzato da Anci Toscana, che ha così promosso l’avvio dell’istituzione della Città metropolitana di Firenze all’indomani del via libera al ddl Delrio (leggi).
Cosimi: «Necessario superare il ruolo statico dei Comuni» «Assistiamo ad una irruzione dei territori nella politica italiana – ha aggiunto Cosimi – . Si tratta di una norma, ancorché perfettibile, innovativa, che costringe la politica a fare una analisi dei ruoli per davvero. Occorre andare verso il superamento di un ruolo statico dei Comuni, certamente è per tutti una grande sfida. La Città metropolitana rappresenta una modalità innovativa di relazione tra territori e governo con cui ha un rapporto diretto, sta nella dialettica della relazione con i fondi europei, ha un valore europeo. Si riorganizzano i servizi sulla sua dimensione, offre modalità diverse di strutturazione delle reti tra enti locali, una maggiore dinamicità».
Nicotra: «Una grande sfida che pone i Comuni al centro» Il segretario generale Anci Veronica Nicotra ha ricordato come negli anni Anci abbia contribuito all’elaborazione di proposte in tema di riordino istituzionale: «Oggi siamo lieti di vedere portato a compimento un riassetto profondo e complessivo delle istituzioni territoriali a livello locale, che rappresenta per Anci una grande sfida perché pone al centro il ruolo dei comuni e degli amministratori comunali». Nicotra ha poi sottolineato come l’associazione abbia ormai da tempo un gruppo di lavoro dedicato alle Cittá metropolitane, che si sta occupando ad esempio di predisporre un modello tipo di Statuto metropolitano. Infine il segretario generale Anci si è soffermata sugli altri aspetti contenuti nella riforma Delrio, con riferimento in particolare alla possibilità introdotta nel provvedimento di un terzo mandato nei Comuni fino a 3000 abitanti: «Si tratta di una importante novità, che in una fase come quella attuale – afferma Nicotra – può aiutare a garantire continuità nell’azione amministrativa e nella realizzazione di programmi. Proprio per questo secondo Anci sarebbe stato opportuno estenderla a tutti comuni sotto i 5000 abitanti».
Orsoni: «Collaborazione e coordinamento le parole chiave» All’iniziativa ha partecipato anche il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, coordinatore dei sindaci delle Cittá metropolitane: «Dalla conflittualità al coordinamento tra livelli di Governo, in forme diverse in virtù del riconoscimento delle differenze tra i territori: questa è la vera innovazione di questa riforma – ha detto – Questo rapporto va impostato in termini di collaborazione e coordinamento, ed è proprio da qui che scaturisce la Città metropolitana, ovvero semplificazione dei livelli e il riconoscimento che il livello base è quello comunale: il Comune è il soggetto a cui si affidano le funzioni amministrative». Il sindaco di Venezia si è soffermato infine sulla figura del sindaco metropolitano che, ha precisato, «non avrà funzioni di governo di un territorio più ampio, funzioni che restano ai comuni: le strutture della Cittá metropolitana serviranno proprio da coordinamento in un’ottica nuova di diverso modello di gestione delle funzioni pubbliche».