Tre persone, tra cui due coniugi, sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Livorno in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta in cui si ipotizzano i reati di circonvenzione di incapace, bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e interesse privato del curatore fallimentare. A finire in carcere l’amministratore di alcune società nel settore immobiliare, al quale vengono contestate anche imposte evase per 5 milioni, mentre ai domiciliari sono state messe la moglie, commercialista con studio a Lucca ma operante a Livorno e un’altra donna, cugina della presunta vittima della circonvenzione, un 57enne invalido al 100%, inabile al lavoro e privo della capacità di autodeterminazione, anche se non interdetto ufficialmente, di cui i tre indagati avrebbero, secondo la Gdf, «sistematicamente abusato delle deficitarie condizioni psico-fisiche».
I tre si sarebbero appropriati di oltre 230mila euro Secondo le indagini, coordinate dal Pm di Livorno Daniele Rosa, alla morte dei genitori del 57enne a quest’ultimo sarebbe stata fatta sottoscrivere una procura generale a favore della cugina per l’amministrazione di tutti i beni: sei appartamenti, un fondo un terreno e disponibilità finanziarie. I tre avrebbero quindi portato al progressivo depauperamento del patrimonio del 57enne con la vendita di 2 immobili e appropriandosi di oltre 230mila euro. Alla coppia di coniugi contestate inoltre altre ipotesi di reato: in particolare il marito è accusato di sottrazione fraudolenta di imposte in relazione alla vendita, a prezzo irrisorio, di un albergo in Romania, e di bancarotta, la moglie di interesse privato nella gestione di un fallimento, di cui era stata nominata curatore, in quanto avrebbe favorito una società riconducibile al coniuge. Per quest’ultimo filone di inchiesta coinvolto nelle indagini anche un geometra, perito tecnico nel fallimento. Sequestrati inoltre 640.000 euro e un fondo commerciale.