Cinque giorni per decidere. Il Gip del Tribunale di Siena Roberta Malavasi si è riservata di decidere sulla richiesta, da parte della Procura, di archiviazione sulla morte di David Rossi, l’ex capo comunicazione di banca Mps morto la sera del 6 marzo 2013 precipitando da una finestra di Rocca Salimbeni. Il caso, inizialmente archiviato come suicidio, era stato riaperto nel novembre 2015 su richiesta dei legali della famiglia Rossi che avevano presentato 3 nuove perizie.
«Se emesso decreto di archiviazione i dubbi non sarebbero chiariti» «Abbiamo visto che la giudice era molto attenta alla discussione» ha detto l’avvocato Paolo Pirani, legale della famiglia Rossi spiegando che «il Gip ha idonei elementi per poter non chiudere il fascicolo e dare ascolto all’integrazione di indagine richiesta, perché se dovesse essere emesso decreto di archiviazione i dubbi non sarebbero chiariti e le risposte non sarebbero date». «In caso di archiviazione valuteremo se ci sono elementi o per impugnare il provvedimento o per presentare nuove istanze se ci saranno altri elementi per la riapertura» ha aggiunto l’altro legale della famiglia Rossi, l’avvocato Luca Goracci. In vista dell’udienza di oggi, a cui hanno assistito anche la mamma e la moglie di David Rossi, i legali della famiglia Rossi avevano depositato nei giorni scorsi una memoria integrativa composta da un video in 3d realizzato il 2 febbraio scorso e che ricostruisce il luogo dove è avvenuta la morte di David Rossi. In Tribunale era presente anche l’onorevole Daniele Pesco del Movimento 5 Stelle.