FIRENZE – Sono in protesta sulla Torre di San Niccolò a Firenze dal 30 giugno e oggi il Collettivo di fabbrica della ex Gkn (ora Qf) torna a fars entire la propria voce.

“Siamo stati contattati dalle istituzioni. Ci hanno detto che “la cassa è stata sbloccata” e “mercoledì arrivano i pagamenti”. Questo di per sé ancora non vuole dire nulla. E dimostra che prefettura e ministero del Lavoro sulla nostra vicenda non capiscono niente o fanno finta di non capire. Abbiamo chiesto un incontro stamattina in prefettura per delineare il complesso della situazione e delle nostre richieste. Ci è stato detto che l’incontro sarà possibile quando scendiamo dalla torre”.

Il Collettivo parla di “atteggiamento gravissimo da parte di chi tollera da otto mesi un sequestro di diritti. Sono stati muti e inoperosi di fronte a famiglie senza stipendi e ora dettano condizioni. L’azione sulla torre prosegue e finisce come e quando decidiamo”, mentre “il tema è avere certezza di questi pagamenti, ma non solo: di quali mensilità stiamo parlando? Qf consegna le buste paga? Paga tutto il dovuto? La violenza di Qf verso questo territorio deve cessare”.

Il Collettivo sottolinea che “Qf trattiene in maniera indebita i giorni di cassa integrazione dall’1 al 9 ottobre. Sono una frazione della precedente cassa (11 ter) che Qf ha dichiarato di avere anticipato ai lavoratori. Ma questo non è vero per il periodo 1-9 ottobre. Sono soldi Inps diretti ai lavoratori che Qf sta trattenendo”, inoltre “non esiste solo la cassa integrazione ma tutta la quota parte di giorni lavorativi, elementi contrattuali (ferie, benefits, permessi ecc) che Qf non sta pagando. Per impedirci di accedere al nostro credito, Qf non consegna le buste paga da dicembre”.

In concreto viene chiesto di “pagare 1-9 ottobre, sbloccare tutti i flussi per fare avere ai lavoratori tutta la cassa integrazione arretrata, fare pagamenti certi, consegnare le buste paga ai lavoratori, pagare tutte le spettanze, fare partire la reindustrializzazione subito, un tavolo regionale e sostegno pubblico al progetto di reindustrializzazione operaio”. Chiesta anche la “reintegra di coloro che sono stati costretti a licenziarsi” e “la messa a disposizione dello stabilimento della reindustrializzazione portata dallo scouting pubblico e dal progetto elaborato dal comitato tecnico scientifico del Collettivo di fabbrica”.