banca-etruriaTrenta direttori di filiale dell’ex Banca Etruria  indagati per frutta nell’indagine nata dagli esposti dei risparmiatori che sottoscrissero obbligazioni subordinate dell’istituto il cui valore e’ stato poi azzerato in conseguenza del decreto ‘salvabanche’. E’ quanto deciso dalla Procura di Arezzo. Come riportato ieri da alcuni quotidiani, sono un centinaio i direttori indagati nei confronti dei quali si stanno terminando le verifiche e che ci sono due funzionari della direzione generale dell’ex Etruria accusati di aver creato una vera e propria ‘cabina di regia’ e di aver trasmesso una mail che intimava di coinvolgere nella sottoscrizione «anche la clientela retail e non soltanto quella professionale». A confermarlo sarebbero stati gli stessi direttori di filiale interrogati dagli inquirenti.

Falsificati i dati dei clienti Già ad aprile scorso la Procura di Arezzo aveva inviato i primi avvisi di chiusura indagini per l’inchiesta sulla truffa: tre allora i direttori di filiale coinvolti, della zona di Arezzo e del Casentino. La Procura di Arezzo, a cui sono finiti i fascicoli aperti in varie città italiane sui rapporti tra banca aretina e risparmiatori, ipotizza che i clienti siano stati ingannati, convinti ad acquistare obbligazioni subordinate nonostante si trattasse di un prodotto destinato esclusivamente ai «clienti istituzionali», prospettate come «investimento sicuro». Dai controlli effettuati dalla Gdf sarebbe anche emersa la falsificazione dei dati dei clienti: nelle schede personali sarebbero state inserite indicazioni non veritiere su titolo di studio, professione, età e anche sulla percentuale di capitale investito per nascondere gli altissimi rischi imposti.

Assemblea pubblica a Siena per i danneggiati delle banche Intanto il Codacons ha convocato per mercoledì 16 novembre  a Siena (ore 16  – hotel Athena) un’assemblea  pubblica per dare informazioni a tutti i risparmiatori danneggiati dalle banche sulle procedure da seguire per ottenere  il risarcimento dei danni patrimoniali subiti, e per raccogliere le  firme per costituirsi parte civile nel processo contro gli ex  vertici di Monte dei Paschi di Siena. Mps, Fondiaria Sai, Unipol, Banca Etruria, Banca Carife, Banca  Marche, Carichieti, Veneto Banca, Popolare di Vicenza,  sono solo  una parte degli istituti di credito che hanno portato gli azionisti  e i risparmiatori che ne detenevano i titoli a perdere milioni e  milioni di euro. «Il Codacons intende fare chiarezza e fornire agli utenti le corrette informazioni su come poter recuperare le somme perdute da  azionisti ed obbligazionisti ed indicare loro la via migliore per  ottenere il risarcimento spettante» si legge in una nota dell’associazione.