operazione_chirurgica1.jpgIdeata a Siena tecnica chirurgica robotica unica in Italia per l’asportazione totale del colon. La tecnica è stata messa a punto dal dottor Franco Roviello, responsabile Chirurgia generale e tecniche mini-invasive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. «Abbiamo ideato questa tecnica per un caso molto particolare – spiega Roviello – cioè l’asportazione totale del colon a scopo preventivo su una giovane paziente con una malattia ereditaria, la poliposi familiare, in cui il colon genera continuamente polipi che possono trasformarsi in cancro, con altri casi in famiglia. La paziente era già stata sottoposta a screening genetico e, in casi come questo, c’è l’indicazione a effettuare una colectomia preventiva».

Franco Roviello
Franco Roviello

La nuova tecnica Per l’asportazione totale del colon in via laparoscopica, solitamente, è necessario spostare la posizione del paziente sul tavolo operatorio per ben tre volte, allungando molto i tempi d’intervento. «L’innovazione pensata ed introdotta dal nostro gruppo – aggiunge Roviello – semplifica questo tipo di problematiche. Abbiamo messo a punto una tecnica dove è possibile posizionare il robot tra le gambe del paziente allungando i bracci verso la testa; vengono praticati quattro incisioni sull’addome, due da un centimetro e due da sette millimetri. Con l’introduzione della telecamera e degli strumenti robotici si effettua prima l’asportazione del colon destro, poi si passa a sezionare il colon traverso ed infine si procede verso la parte sinistra asportando il colon discendente, il sigma e buona parte del retto; l’organo infatti si dispone come una cornice all’interno della cavità addominale. Si pratica infine una piccola incisione trasversale nella parte bassa dell’addome da cui si asporta tutto l’organo sezionato durante la procedura robotica. In questa condizione patologica il tumore può nascere in qualsiasi punto del grosso intestino, rendendo necessaria la sua asportazione in toto».

L’innovazione La novità è che in questo approccio tutto l’intervento viene effettuato da un’unica
posizione. “Tecnicamente – conclude Roviello – definiamo questa manovra ‘un solo docking robotico’, effettuata da noi per la prima volta in Italia. Numerosi i vantaggi: minor tempo operatorio, più rapida ripresa delle funzioni e miglior qualità della vita del paziente. Con la chirurgia tradizionale questo intervento richiederebbe circa tre settimane di degenza. Con la nostra tecnica robotica la paziente è stata operata il martedì e dimessa la domenica». All’intervento hanno partecipato oltre al professor Franco Roviello anche i chirurghi Riccardo Piagnerelli, Edda Caputo e Roberto Benigni, l’anestesista Lucia Bobbio e gli strumentisti Melanie Echevarria, Pasquale Malavita, Gemma Barbini e Massimo Scali.