SIENA – ‘In dulci jubilo’ dell’Accademia Chigiana che il 23 dicembre, evento del cartellone della stagione Micat in Vertice n. 100, celebra il Natale in Duomo con un repertorio che spazia dalla lauda trecentesca a composizioni del nostro tempo.
Protagonista ancora il Coro della Cattedrale di Siena ‘Guido Chigi Saracini’, diretto dal maestro Lorenzo Donati. Il titolo del concerto, organizzato dall’Accademia Chigiana in collaborazione con l’Opera della Metropolitana e l’Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino, è quanto mai evocativo delle atmosfere natalizie. Invita a un viaggio che ruota attorno ai brani dei grandi polifonisti del passato e dei compositori dei nostri periodi, uniti dal filo conduttore del tradizionale canto natalizio‘ In dulci jubilo’.
Questo imponente testo scritto nel Medioevo, in latino e in tedesco, fu composto nel 1328 dal mistico Heinrich Suso. Nei secoli successivi, ha rappresentato un’importante fonte per la diffusione di numerosi canti natalizi fra i quali attinge per questo concerto il repertorio del Coro della Cattedrale di Siena ‘Guido Chigi Saracini’.
Un’autentica esplosione di gioia in attesa del Natale, aperta dal trionfante ‘O magnum mysterium’ di Morten Lauridsen. Il concerto ci riporta indietro nel tempo, al Medioevo, con ‘Cantiones ecclesiasticæ et scholasticæ veterum episcoporum, Gaudete, gaudete Christus est natus’, una collezione di 74 inni latini, compilata da Jacobus Finno e pubblicata in Germania nel 1582; si ritorna a quel periodo con la Melodia medioevale da Llibre vermell de Monserrat, Stella splendens in monte fol. XXIIr’.
Una notte in Cattedrale costellata di arie e cori traboccanti d’invenzione che attraversa il Cinquecento con ‘ander Theil, n.5 In dulci jubilo’, da Musae Sioniae, di Michael Praetorius; per arrivare al ‘700 di John Francis Wade e il suo celeberrimo canto natalizio ‘Adeste fideles’; fino a giungere ai nostri periodi con ‘O magnum mysterium’ di Lorenzo Donati, e ‘Lux aurumque’ di Eric Whitacre.
Una selva di combinazioni musicali e di colori che, da gruppi di voci femminili e maschili, giunge a comprendere l’intero Coro, questa volta di ventidue voci,
Un’estasi di canti e inni in cui si incrocia Johann Sebastian Bach con ‘In dulci jubilo BWV 368’, per ascoltare le ispirazioni ‘In dulci jubilo’ Di Carl Loewe e di Robert Lucas de Pearsall.
Si riflette con Claudio Monteverdi e il suo ‘n.28 Cantate Domino’ da Libro Primo de Motetti; si sorride con ‘Joy to the World’, da Collection of Tunes’ su temi di Georg Friedrich Händel, di Lowell Mason. Ci stupisce, tornando al contemporaneo, ‘Morning star’ di Arvo Pärt; e, in un susseguirsi di brani di autori di vari periodi, ‘In the bleak midwinter‘ di Gustav Theodore Holst. L’atmosfera esulta nel finale ancora con Michael Praetorius e la sua ‘Melodia tradizionale Germania XVI secolo Es ist ein Ros entsprungen, arr. per coro misto’ Inizio concerto alle 21; ingresso libero