Marcello-BonechiUn no lucido, che nasce da una semplice riflessione: «per fondere i comuni occorre molta prudenza. Bisogna vederci chiaro». È questa la presa di posizione del sindaco di Castellina in Chianti Marcello Bonechi. Un territorio da mesi al centro del dibattito politico che ruota attorno all’opportunità di fondere in un unico ente la cosiddetta area del Chianti Storico con Castellina, Gaiole e Radda in Chianti. «Una denominazione, Chianti Storico, che non esiste e non riconosciuta da nessuna delibera del territorio – spiega ancora Bonechi -. Non sono contro le fusioni a priori: serve capire bene quali sono gli sviluppi e i vantaggi concreti, futuribili e veri di queste decisioni».

 Il dibattito sul Chianti Storico La posizione del primo cittadino di Castellina va ad opporsi a quella del suo collega di Gaiole, Michele Pescini, e a quella del Comitato Spontaneo Enzo Centri per il Chianti Storico (che lavora per la fusione), la cui presidente è Deborah Montigiani. «Ho letto sulla stampa – sottolinea Bonechi – che sto ostacolando, o meglio che snobbo, il Comitato Centri. Non è vero, io non snobbo nessuno. Chiedo solo di fare una valutazione completa ed esaustiva di tutto il percorso di fusione. La mia intenzione non è spaccare, né dividere. Ne è conferma il lavoro portato avanti negli anni con tutti gli 8 comuni dell’area Chianti, senesi e fiorentini».

A difesa dell’identità di Castellina «Però – aggiunge il sindaco di Castellina -, prima di sposarsi occorre fidanzarsi, convivere… Insomma, vedere se ci sono le basi per stare insieme come una cosa sola. E questo si può fare con molteplici forme di aggregazione di servizi e funzioni. Castellina, Gaiole e Radda insieme sarebbero un territorio molto vasto con bassa densità abitativa: occorrerebbe un disegno totalmente nuovo per tutti i servizi. Io non posso togliere le peculiarità di Castellina, le sue ricchezze e il valore aggiunto delle sue eccellenze, solo perché è conveniente a livello contributivo – conclude Bonechi -. Il Chianti è un territorio importante che non può prescindere dalla sua particolare identificazione».