Il cocktail Negroni, eletto il secondo più popolare al mondo, festeggia quest’anno il suo 100° compleanno: venne servito per la prima volta presso il Caffè Casoni di Firenze nel 1919 al conte Camillo Negroni. Oggi è stata la data più importante nell’ambito del programma legato ai festeggiamenti del centenario, alla presenza della vicesindaca di Firenze, Cristina Giachi. Nella nostra città, luogo di nascita dell’iconico drink rosso, è stata svelata un’esclusiva targa affissa sulle pareti dell’ex Caffè Casoni in via della Spada nei pressi dell’incrocio con via Tornabuoni. La cerimonia coincide con l’inizio dell’edizione 2019 della Negroni Week. L’iniziativa è stata voluta da Gabriele Maselli, presidente dell’Associazione esercizi storici tradizionali e tipici fiorentini. Ospiti d’eccezione i nipoti del Conte Negroni, Pier Lamberto Negroni Bentivoglio e Paolo Andalò Negroni Bentivoglio.

La nascita La leggenda narra che nel 1919, il cocktail fu creato dal barista Fosco Scarselli, dall’idea del Conte Negroni che, per dare una sferzata di energia al suo cocktail preferito, l’americano, chiese di sostituire il seltz con un tocco di gin, in onore dei suoi ultimi viaggi londinesi. Al posto della solita fettina di limone, Scarselli ne mise una di arancia e da quel momento, tutti i frequentatori del locale iniziarono a ordinare un ”Negroni”. Grazie alla grande fama che accompagnava Camillo a quell’epoca, la notizia del ‘nuovo nato’ si diffuse rapidamente prima in tutta la Toscana e successivamente in Italia. A partire da quel momento, il Negroni divenne una delle pietre miliari per tutti gli esperti di cocktail, tra i quali il noto barman ed esperto di drink Luca Picchi, che ha dedicato gran parte della sua vita allo studio della storia e ai trend collegati, pubblicando nel 2015 – anno in cui il Negroni si è conquistato un posto fisso nel rito dell’aperitivo – anche un libro intitolato Negroni Cocktail – Una Leggenda Italiana. «E’ una bella occasione non certo per promuovere il consumo di bevande alcoliche, ma per sottolineare un elemento di cultura materiale – ha sottolineato la vicesindaca Giachi -. Firenze è sempre stata una città del buon vivere, e di uno stile di socialità che ha sempre ruotato anche intorno ai suoi caffè storici. Non vi è dubbio, poi, che gli esercizi storici e le botteghe artigiane rappresentino la cultura del commercio fiorentino. Il cocktail Negroni, con i suoi 100 anni di storia, può essere il simbolo di questo elemento identitario».