È andato a Riccardo Saponara, trequartista del Milan, ma in prestito da gennaio scorso all’Empoli, il premio Leone d’Argento, assegnato dalla stampa sportiva che solitamente segue le gesta del club biancoazzurro, e che doveva decidere quale fosse a suo giudizio il giocatore che meritasse il riconoscimento come calciatore della rosa a disposizione di Maurizio Sarri che avesse realizzato il gol più bello nella favolosa annata della squadra capitanata da Massimo Maccarone che ha visto già la conquista di una meritata salvezza. Ha raccolto più menzioni positive rispetto ai compagni di squadra il classe ’91 forlivese, già protagonista due stagioni fa di un’annata super dalle parti dello stadio Castellani.
Il gol più bello è di Saponara «Il gesto che mi ha portato al gol contro il Napoli è nato tutto dalla mia passione per il calcio tennis dove provo movimenti del genere quando mi trovo in estate a giocarci in spiaggia – ha raccontato proprio Riccardo Saponara –. È stato un gesto istintivo che ha coronato una vittoria importante e meritata contro un’avversaria molto difficile. Ho cercato quest’anno di dare il mio contributo a questi meravigliosi ragazzi e per ripagare la fiducia che la società mi ha dato fin dal gennaio scorso. Questa squadra merita questa salvezza, un gruppo meraviglioso, in particolare Simone Verdi che purtroppo si è dovuto ridurre il minutaggio per il mio arrivo e che invece si è comportato in maniera esemplare nei miei confronti senza senso di rivalsa, invidia, rivolgendosi nei miei confronti con atteggiamento sempre positivo come se non fossi stato io a rubargli il posto. Ci tengo a fare il suo nome perché è stato da esempio. Volevo tornare a giocare il prima possibile e l’Empoli so che me ne avrebbe dato l’occasione. Sapevo che avrei faticato per un mese, un mese e mezzo, ma ero convinto anche che la condizione sarebbe arrivata, così è stato e sono riuscito a dare il mio contributo alla squadra. Voglio terminare la stagione nel modo migliore e sul mio futuro valuterò con l’Empoli ed il Milan che sono proprietarie del mio cartellino, con gli azzurri che hanno l’opzione per riscattarsi dal prestito».
Sarri e il suo futuro Ed a proposito di futuro ne ha parlato nelle ultime ore anche il tecnico dell’Empoli Maurizio Sarri, molto ambito da alcuni club di serie A. «Non so cosa succederà a giugno, allo stato attuale sarò ancora ad Empoli anche l’anno prossimo però nel calcio a volte ci sono cose imprevedibili. Al momento ho ricevuto un paio di telefonate, ne ho parlato con il nostro direttore ed abbiamo deciso di non andare oltre. L’Empoli è una maglia che ti rimane addosso per sempre perché sono arrivato dalla serie C e pur partendo malissimo c’è stata poi una escalation.- ha aggiunto il mister azzurro -. È una storia che rimarrà impressa per sempre. La dedica di questo premio ricevuto la faccio alle duemilacinquecento persone che c’erano quando sono arrivato ad Empoli, ai duemila tifosi che ci hanno aspettato dopo la sconfitta nei play-off promozione contro il Livorno, gente che è stata determinante in questi tre anni perché senza di loro non sarebbe iniziata la nostra storia. La sera della mancata promozione di due anni fa e’un marchio indelebile che si è impresso all’interno del gruppo che alleno e che voleva rendere qualcosa a quelle persone che le stavano dando tanto in un momento di sconforto come quello di aver perso la promozione in serie A all’ultima partita».