Siena palazzo pubblicoNelle “terre di Siena”, effettivamente, si vive bene. Ed anche Siena comune, nonostante l’evidente declino amministrativo degli ultimi anni (non mancano i soldi, ma l’amore per la città), regge ancora bene il confronto con altri capoluoghi. Non sono dunque stupito di vedere la provincia di Siena da tanti anni al vertice delle classifiche sulla qualità dei servizi e della vita, una posizione riconfermata anche dall’ultimo rapporto annuale di Italia Oggi, che la colloca al quinto posto a livello nazionale e al primo in Toscana.

Ma oltre alla bellezza dei luoghi ed alla buona amministrazione dei territori sembra che ci sia un piccolo “segreto” che permette a Siena di stare in cima alle classifiche. Una leggenda metropolitana narra che – da ormai da oltre vent’anni – sia stato costituito in gran segreto un ufficio “trasversale” di persone con il compito di studiare a fondo le logiche di queste classifiche e di saper elaborare e trasmettere i dati in modo da raccogliere il maggior numero possibile di punti e dunque superare concorrenti meno attenti, o meno capaci, di fare questo lavoro.

Attenzione: questo ufficio segreto di ottimi professionisti (se mai è esistito o esiste tutt’oggi) non doveva dare dati falsi o scorretti, giammai!, ma attenendosi rigorosamente al vero, rispondere ai quesiti, presentando nel modo migliore – e più efficace in termini di punteggio – le cose che effettivamente ci sono: per esempio, descrivendo come parco giochi per bambini una semplice area verde con due scivolini ed un’altalena. Oppure descrivendo puntualmente tutti i servizi che un museo o un’istituzione culturale è in grado di dare, senza entrare su qualità e continuità della cosa. Insomma applicare anche alle statistiche ed alle classifiche una regola fondamentale della vita, per cui il modo di “porgere” è altrettanto importante di quello che viene offerto.

E’ una regola che conosciamo benissimo noi che lavoriamo o abbiamo la passione del turismo (spesso le due cose coincidono), per cui una cosa è presentare con cura un piatto, un museo, un palazzo, un punto panoramico, legandolo ad una storia, un personaggio o una leggenda, e tutt’altra cosa è metterlo giù senza il piacere di farlo, dicendo semplicemente “c’è questo”.

Dal mio punto di vista, dunque, questo ufficio capace di pilotare Siena in cima alle classifiche è un elemento positivo, che apprezzo, perché dimostrerebbe una voglia di primeggiare ed un orgoglio che fa bene alla nostra provincia.

E che mi piacerebbe vedere applicato, ogni giorno, da parte di chi amministra.