Ieri l’appello al sindaco di Firenze Dario Nardella, oggi al presidente della Provincia di Siena Silvio Franceschelli. IHP-Italian Horse Protection cerca urgentemente una nuova casa per proseguire la sua attività di centro di recupero per cavalli maltrattati. E dove se non in provincia di Siena, terra che da sempre fa del suo amore per i cavalli un motivo di orgoglio e vanto, può essere possibile trovare un aiuto concreto?
Da qui la scelta del fondatore del centro, Sonny Richichi, di appellarsi al presidente Franceschelli. La struttura attualmente ha casa a Tignano, in provincia di Volterra, ma da alcuni mesi si stanno verificando episodi misteriosi che hanno portato al decesso di almeno 18 animali. Di qui la scelta di andare altrove.
Richichi: «La gestione degli animali in questa situazione non è più sostenibile»
«E’ una decisione sofferta – spiega il presidente Richichi – e che ci troviamo a prendere in assenza di certezze. Ma proprio la mancanza di risposte sicure sulla causa delle morti che si susseguono ormai da due anni ci ha spinti a tentare il tutto per tutto: non sappiamo se i nostri cavalli siano stati uccisi o se invece il motivo delle morti sia da ricercare in fattori ambientali. Quello che è certo è che la gestione degli animali in questa situazione non è più sostenibile, né per le forze dello staff né per i cavalli stessi che così non godono del pieno benessere al quale hanno diritto: da troppo tempo ormai siamo costretti a confinarli in spazi ristretti, per la paura che gli episodi possano ripetersi. E’ altrettanto certo che le morti sono iniziate subito dopo il nostro trasferimento a Tignano: IHP è nata nel 2009 ed episodi simili non si erano mai verificati prima».
Le possibili soluzioni
L’associazione è disponibile a diverse soluzioni, dal comodato all’affitto all’acquisto dei terreni e degli edifici. La proprietà deve avere le seguenti caratteristiche minime: circa 20 ettari a pascolo, la maggior parte dei quali in piano; disponibilità di acqua per abbeverare gli animali (con la presenza di una sorgente, o altre fonti come laghetti artificiali o fiumi); allaccio (esistente o realizzabile) alla rete elettrica, telefonica e internet; circa 10 tettoie chiuse su tre lati di circa 20 metri quadrati ciascuna (presenti o realizzabili in osservanza delle disposizioni edilizie vigenti); circa 10 box (presenti o realizzabili); una tettoia aperta su tutti i lati di circa 50 metri quadrati da impiegare come fienile; un magazzino/ufficio con 3 locali di circa 15 metri quadrati ciascuno; quattro piccole unità abitative per accogliere lo staff (presenti o realizzabili anche tramite prefabbricati in osservanza delle disposizioni edilizie vigenti).