Il nostro viaggio nelle primarie senesi (#primariesenesi) attraverso il confronto tra i candidati. Dopo Sovicille (leggi) Monteriggioni (leggi), Rapolano Terme (leggi), Colle Val d’Elsa (leggi), Buonconvento (leggi), San Quirico d’Orcia (leggi), Murlo (leggi), Asciano (leggi), Follonica (leggi), Torrita di Siena (leggi) agenziaimpress.it propone il faccia a faccia tra i candidati del Partito Democratico di Castiglione d’Orcia: Luca Rossi e Claudio Galletti in vista delle primarie del prossimo 9 marzo in provincia di Siena.

Dopo due mandati con il Sindaco Pd Fabio Savelli i democratici castiglionesi saranno chiamati a scegliere tra Luca Rossi, 38 anni, un passato nel Parco della Val d’Orcia e quello attuale da capo di gabinetto del presidente della Provincia di Siena e Claudio Galletti, 60 anni, ex dirigente Cna, ex assessore all’agricoltura e ambiente della Provincia di Siena e un passato nel mondo del vino come presidente di Enoteca Italiana. Situato nel cuore della Val d’Orcia, quello di Castiglione è uno dei territorio più ampi del senese da amministrare con le frazioni di Campiglia d’Orcia, Vivo d’Orcia, Gallina, Bagni San Filippo e Ripa d’Orcia e un'articolazione territoriale molto complessa che va dalla campagna alla montagna.

Unione dei comuni e funzioni associate. Una prospettiva possibile?

Luca Rossi: «Dobbiamo riaffermare le ragioni politiche che ci portano a stare insieme in ambito Valdorcia-Amiata e non possono essere solo quelle normative che entro giugno obbligheranno i Comuni sotto i 3000 abitanti ad accorpare altre tre funzioni dopo quelle di Polizia Municipale, Protezione civile e viabilità ed entro dicembre tutte. Le prossime amministrazioni dovranno affrontare rapidamente il tema delle politiche di area intese non solo in senso istituzionale ma di condivisione di strategia politica ponendo come discriminante il mantenimento dei servizi ai cittadini senza incidere sui costi, in un territorio che conta una bassa base demografica».

Claudio Galletti: «La Valdorcia è una prospettiva reale che già esiste perché ce lo impone la legge. E’ però mia intenzione riconsiderare alcune prospettive ampliandola anche ai Comuni di Pienza e Montalcino. Le funzioni associate sono indispensabili ma vanno ripensate nell’ottica della dimensione del territorio Amiata-Valdorcia».

La Valdorcia è un territori di prestigio e di lustro per la provincia e per la Toscana. Come valorizzarli e rilanciarli nel futuro?

Luca Rossi: «Dobbiamo puntare sul turismo con la Val d’Orcia e il sito Unesco come volani economici  del parco e come traino anche per dare il giusto risalto alle risorse ancora non sfruttate come la montagna, gli aspetti culturali e le emergenze storico artistiche, le produzioni di qualità, vino, olio, castagna, agricoltura e artigianato di qualità. E poi le acque termali di Bagni San Filippo e quelle fredde di Vivo d’Orcia. Lavoriamo insieme per creare sviluppo e contrastare la crisi partendo dalle nostre risorse».
 
Claudio Galletti: «La Valdorcia è patrimonio dell’Umanità, uno status che ci è stato riconosciuto dall’Unesco e le prospettive e lo sviluppo del territorio rientrano in questo contesto. L’obiettivo sono progetti e idee per valorizzare  il territorio e lo sviluppo di politiche di area con al centro sempre  i cinque Comuni del Parco della Valdorcia. In quest’ottica essendo territorio di cerniera tra Valdorcia e Amiata bisogna concentrarsi anche su politiche turistiche integrate».

Quali saranno le prime tre priorità?

Luca Rossi: «La prima sicuramente quella delle manutenzioni ordinarie e straordinarie (penso alle scuole e alla viabilità), del decoro urbano e deii servizi fondamentali alla persona. Un’amministrazione comunale efficiente e più vicina alle necessità dei cittadini, pronta a dare risposte e in grado di anteporre i problemi della comunità agli aspetti meramente burocratici. Dobbiamo recuperare il rapporto tra Amministrazione Comunale, i cittadini e i loro problemi che sono sempre più grandi e di complessa risoluzione. Negli incontri che ho fatto ho avuto la conferma che il Comune con i suoi uffici e il suo personale, che rimangono una straordinaria risorsa da valorizzare, non possono essere percepiti come distanti ma devono rappresentare il primo punto di ascolto e di risoluzione dei problemi della gente. Poi un’amministrazione che non strangola i cittadini e pensa ai più deboli con il supporto delle associazioni. Infine un comune propositivo e di guida anche con le istituzioni circostanti in grado di interfacciarsi con gli enti superiori (Regione Toscana, Governo, Unione Europea) per portare le istanze del proprio territorio e dei suoi cittadini».
 
Claudio Galletti: «Prima di tutto rifare le scuole perché sono fuori norma, poi sicuramente un’azione  attenta del Comune verso i servizi al cittadino, il decoro urbano e per dare risposte alle esigenze dei cittadini. Terzo la rivalorizzazione del termalismo e dell’immenso patrimonio agricolo che abbiamo a disposizione  per un’azione costante volta a creare occupazione sul territorio».