Centouno anni di storia, sono cominciati a crollare alle 10,30 di questa mattina. Castiglioncello, frazione di Rosignano Marittimo, ha detto “addio”, non senza strascichi polemici, al suo secolare pino dalla folta e verde chioma, che cresceva indisturbato nel cuore della Piazzetta di Castiglioncello.Testimone della quotidianità dei castiglioncellesi che lo consideravano da generazioni uno di loro, spettatore silenzioso della nascita dei primi amori e delle prime amicizie, delle tante estati vip targate anni ’60, quando Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Catherine Spaak, le gemelle Kessler e Alain Deloin sceglievano Castiglioncello per rilassarsi e divertirsi. E chissà quante volte saranno passati davanti a  quel pino nelle loro passeggiate e avranno cercato riparo nella sua ombra dal caldo afoso.

L’ordinanza e il taglio Oggi i castiglioncellesi gli hanno detto “addio” in nome della sicurezza e in tanti da questa mattina sono accorsi a immortalare l’operazione dell’abbattimento. Il taglio è stato deciso con un’ordinanza comunale il 17 gennaio scorso. «L’ordinanza di taglio – spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Rosignano Marittimo Daniele Donati – è purtroppo necessaria perché quel pino rischia di essere pericoloso. È, dunque, un problema di pubblica sicurezza». A portare all'abbattimento non un problema della pianta che godeva di ottima salute, bensì l'inclinazione che il pino ha raggiunto negli anni, piegandosi sempre più verso via Fucini.

Rivolta popolare L’abbattimento si è verificato con qualche giorno di ritardo sulla tabella di marcia, perché gli abitanti di Castiglioncello hanno levato gli scudi e si sono mobilitati istituendo un comitato capeggiato da un gruppo di commercianti e lanciando una petizione  popolare. In poche ore sono state raccolte oltre duecento firme contro il taglio della pianta secolare. Il sindaco Alessandro Franchi  ha, così, accettato di incontrare per un confronto i cittadini arrabbiati ma alla fine ha ribadito di non voler ignorare l’allarme dei tecnici. Così il taglio è stato inevitabile ma con la promessa di sostituire il pino con due lecci. L’ecosistema è tutelato ma per Castiglioncello niente sarà più come prima.