Cassia, tutto fermo. La Provincia di Siena informa che lo scorso 28 giugno è stata «costretta, per gravi violazioni dei presupposti fondamentali per la regolare tenuta dei rapporti contrattuali, a risolvere il contratto con la ditta appaltatrice dei lavori per la realizzazione del tratto Siena – svincolo Monteroni d’Arbia». I lavori valgono un investimento di 35 milioni di euro, di cui la Regione Toscana interviene per 25 milioni, fondi Cipe per 9 milioni e risorse proprie della Provincia di Siena per circa 1 milione.

Sopralluogo entusiasta e doccia fredda Lo scorso ottobre Regione, Provincia e comune di Monteroni avevano fatto un sopralluogo per verificare lo stato di avanzamento dei lavori e Simone Bezzini, Luca Ceccobao e Jacopo Armini si erano detti molto soddisfatti (leggi). Oggi la doccia  fredda per migliaia di cittadini che speravano di veder presto concluso quest’ultimo tratto a quattro corsie che divide in due la provincia sud con il comune capoluogo. Dello stop ai lavori ne aveva dato notizia Il Corriere di Siena qualche giorno fa che, a firma Gaia Tancredi, aveva notato l’assenza nel cantiere di macchine e mezzi. Oggi, dopo qualche giorno di  silenzio, la conferma in una nota ufficiale.
 
«Gravi inadempienze nel cantiere» «Nel corso dei lavori sono state accertate gravi inadempienze alle obbligazioni assunte dalla ditta appaltatrice, tali da compromettere la buona riuscita dei lavori e da imporre la risoluzione del contratto, ai sensi dell’articolo 136 del decreto legislativo 163/06 e dell’articolo 53 del capitolato speciale d’appalto». «La realizzazione della nuova Cassia – continua la nota – è caratterizzata da molti aspetti delicati, tra cui la complessità delle opere in costruzione e l’unicità del contesto paesaggistico-ambientale in cui è inserita. Tutto questo impone la massima attenzione nella conduzione di uno dei cantieri più attesi dai cittadini».

Dettagli inquietanti Poi, la Provincia rende noto un dettaglio inquietante. «La situazione, già delicata, è precipitata quando si è avuta notizia dell’esistenza di un documento presentato dall’impresa a un istituto bancario, a scopo di cessione di credito, sul quale figurava la firma di un dirigente provinciale in realtà mai apposta da quest’ultimo. La sconcertante scoperta, oltretutto, esponeva l’amministrazione provinciale al rischio di, sia pure illegittime, pretese di terzi per un importo superiore agli 800mila euro» (leggi).

I prossimi appuntamenti Adesso si tratta di far ripartire al più presto l’opera. Ma è immaginabile una lunga fase di ricorsi e perizie giudiziarie. «La Provincia di Siena, consapevole dell’importanza strategica che la Cassia riveste per la viabilità senese – conclude la nota – sta verificando, nel rispetto della normativa vigente, la procedura più rapida per far ripartire i lavori. Mercoledì 11 luglio, in Regione Toscana, è previsto un incontro dedicato alla Cassia con l’assessore Luca Ceccobao, la Provincia di Siena e i comuni più direttamente interessati. Il giorno successivo, giovedì 12 luglio, il vicepresidente e assessore provinciale ai lavori pubblici, Alessandro Pinciani relazionerà in consiglio provinciale sulla questione, rispondendo a un’interrogazione presentata nelle settimane scorse».

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