Nicola Verruzzi è uno di quei sindaci cui occorre prestare attenzione. A 33 anni è primo cittadino del piccolo Comune di Montieri nel grossetano. Ma questo non gli impedisce di avere una visione generale sulle cose per migliorare la sua capacità amministrativa. Iscritto al Pd, non si fa problemi ad andare contro il suo partito quando non ne condivide strategie e programmi, come nel caso delle fusioni “forzate” tra Comuni. Insieme al sindaco di Volterra, Marco Buselli, è tra i promotori di Orgoglio Comune la manifestazione che sabato scorso si è svolta a Torrita per dire No alle fusioni a freddo. Oggi, all’indomani dell’approvazione della legge finalmente approvata dal Parlamento in difesa dei piccoli Comuni ha raccontato a Riccardo Bruni su La Nazione la sua iniziativa di vendere le case più o meno abbandonate del suo paese a prezzi simbolici. E dopo due anni ha ripopolato la sua comunità. Un’iniziativa da prendere ad esempio.
di Riccardo Bruni*
Case in vendita a prezzi simbolici, che non hanno niente a che fare con il valore di mercato, ma che hanno l’unico scopo di trovare qualcuno disposto a trasferirsi in paese, per andare a rimpinguare la colonna dell’anagrafe con il segno «più» davanti. Il sindaco del piccolo comune di Montieri, Nicola Verruzzi, in tutto 1.179 abitanti nelle colline metallifere della provincia di Grosseto, aveva preso questa iniziativa due anni fa.
E oggi una ventina di quelle case sono state acquistate. Montieri è così il primo Comune per tasso di immigrazione della Regione, con una popolazione straniera del 33 per cento. Un esempio di buona gestione dell’immigrazione, che da queste parti è diventata una risorsa importante. E il giorno dell’approvazione del Ddl che prevede risorse per i piccoli Comuni, per evitarne lo spopolamento, è il momento ideale per fare il bilancio di quella iniziativa, che ha anticipato i tempi.
«La legge approvata adesso – ci spiega il sindaco Nicola Verruzzi – è un risultato importante, che arriva a sostegno di chi da anni dà battaglia su questi temi. La mia iniziativa era un allarme, un modo per attirare l’attenzione sull’urbanizzazione e lo spopolamento delle aree marginali. E così, dopo tagli e accorpamenti selvaggi, che hanno impoverito i nostri paese, sottraendo servizi e quindi vivibilità, il Parlamento mette a segno un punto importante».
Montieri è un piccolo paese collinare, la cui popolazione è in buona parte tuttora composta da «over 50». Eppure il sindaco ha appena 33 anni, e ha capito subito che quella direzione andava invertita. Così ha preso la sua iniziativa, due anni fa, nata dalla complicata gestione di un fabbricato. «Avevamo questo palazzo – ci racconta – che cadeva a pezzi. Il Comune alla fine è dovuto intervenire, in surroga ai privati, spendendo soldi della collettività per garantire le condizioni di sicurezza. A quel punto ho avuto l’idea. E ho chiesto ai proprietari degli appartamenti, che magari ne avevano ereditato uno da qualche parente e non avevano alcuna intenzione di usarlo, di metterlo in vendita a un prezzo simbolico, aiutandoci a non arrecare un’offesa al decoro urbano». Un’idea riuscita. Tanto che una ventina di case è stata venduta e alcune di queste sono già abitate o in ristrutturazione.
«Diciamo che il progetto può dirsi riuscito» commenta il sindaco, che sulle prospettive aperte dal disegno di legge votato ieri in Senato non ha dubbi: «Al momento i soldi messi a disposizione non sono molti, ma sicuramente aprono le porte ad alcuni principi importanti, come la tenuta di servizi essenziali che sono fondamentali per la vita dei piccoli Comuni».
*da La Nazione del 29 settembre 2017