Oltre 17mila immobili “fantasma” in Toscana. A scoprirli l'Agenzia delle Entrate incrociando le mappe catastali con le immagini aeree rese disponibili dall'Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), per ''avvistare'' i fabbricati presenti sul territorio ma sconosciuti al catasto e quindi non presenti nelle banche dati catastali.
Rendita catastale presunta pari a 10 milioni Il decreto legge n. 78/2010 ha previsto poi, in attesa dell'accatastamento definitivo, l'attribuzione d'ufficio di una rendita presunta agli immobili mai dichiarati e non ancora regolarizzati, associando agli stessi una rendita catastale provvisoria. Per presumere le rendite catastali e associarle ai fabbricati, l'Agenzia si è basata su parametri precisi, acquisiti anche con sopralluoghi esterni agli edifici non in regola. In Toscana la somma delle rendite catastali associate agli immobili accertati e registrati nelle banche dati sfiora i 52 milioni di euro. In particolare, oltre 41 milioni di euro è il valore complessivo delle rendite definitive, cioè attribuite dopo che gli interessati hanno provveduto spontaneamente a presentare gli atti di aggiornamento del Catasto, mentre superano i 10 milioni di euro quelle presunte, cioè attribuite d'ufficio poiché i proprietari non avevano accatastato spontaneamente gli immobili alla data del 30 novembre 2012, giorno in cui si sono chiusi gli accertamenti sui cosiddetti ''mai dichiarati''. Oltre 60mila nuove case, poi, sono finite nella banca dati del catasto: di queste, 42mila hanno una rendita catastale definitiva, mentre a oltre 17 mila immobili ne è stata attribuita una presunta.