Il confronto con il territorio come anello fondamentale della catena per attuare la riforma sanitaria regionale. «La Giunta, la Conferenza dei sindaci, la Società della Salute e il Consiglio Comunale di Volterra si sono già espressi chiaramente in questo senso. Nessuna soluzione quindi, che non sia concordata con il territorio». Così il sindaco di Volterra Marco Buselli interviene sulla questione “riconversione “ dei piccoli ospedali, motivando il suo “no” convinto alla Casa della Salute dentro il presidio ospedaliero. «Su questo tema faccio mie le parole del consigliere regionale Naldoni (PD) quando comunque, pur esprimendo dissenso nei confronti della mia posizione, afferma "credo sia giusto concordare la miglior collocazione di queste strutture con gli enti locali interessati". E’ proprio questo quello che noi stiamo chiedendo da mesi. La nostra non è una guerra di religione nei confronti di nessuno, anzi. Vogliamo  – prosegue il sindaco – garanzie serie, che siano marchiate a fuoco nel prossimo Piano sanitario regionale, per gli ospedali delle nostre zone. Invece, per quanto riguarda i Patti territoriali, su cui Uncem si è spesa, si tratta di strumenti utili, e per parte nostra l'ho già portato, come Presidente, in approvazione della Società della Salute. E' con viva soddisfazione che ho annunciato infatti, qualche giorno fa, l'approvazione del Patto, che necessita ora solo di una ratifica, già fissata da tempo per l'11 settembre prossimo». «Mi pare – prosegue il sindaco – che ci siano tutti i presupposti perché la Regione avvii una riflessione serena su quanto vuole attuare: 27 sindaci da tutta la Toscana che chiedono di essere ascoltati in IV Commissione sul tema dei piccoli ospedali; un presidente della stessa, Remaschi (PD), che definisce illegittimo il comportamento della Giunta regionale sul tema della riorganizzazione sanitaria; una consigliera regionale (Matergi, Quarta Commissione, PD), che afferma  di non aver «mancato di sottolineare il mio dissenso politico nei confronti di una prassi della Giunta che, pur in mancanza di un Piano sociale e sanitario regionale, ormai fermo da mesi nonostante il lavoro e le sollecitazioni del Consiglio, sta di fatto attuando una riorganizzazione degli ospedali toscani, superando l'avallo dell'assemblea elettiva, in nome di un'efficienza debordante nell'autoreferenzialità, che in autonomia classifica i presidi e ridisegna il destino della sanità regionale». Dichiarazioni a cui si aggiungono i pesanti giudizi espressi dai gruppi di minoranza, o delle decine di migliaia di firme raccolte dai territori. Esprimo soddisfazione inoltre –conclude Buselli – per le dichiarazioni di questa mattina del vicepresidente della IV Commissione Stefano Mugnai, che i ha chiesto di accogliere subito la richiesta di audizione avanzata dai sindaci».