FIRENZE – I Casa Abis, ossia l’affiatatissima coppia (nella vita, come nella carriera artistica) formata da Stella e suo marito Gabriele, dai social al palco del Teatro Puccini il 28 marzo alle 21.
Nessuno più di loro è in grado di ironizzare sulle dinamiche della vita di coppia, giocando sui tratti ironici che caratterizzano la convivenza quotidiana. Così, alla luce di questa popolarità, il duo definito da più parti “i nuovi Sandra e Raimondo” si appresta a debuttare sul palcoscenico: attesissimo il loro primo spettacolo teatrale, nonostante una formazione da attori e una carriera da performer già alle spalle.
Non è un mistero: i social tirano, le risate e la ricerca di felicità pure. E voilà, ecco a voi i Casa Abis: una coppia che riflette sulla propria vita come in un film (comico), illustrando i momenti significativi della propria convivenza e sondando tutti i possibili trucchi per attingere ad una forma duratura di felicità, quella a due. Ecco allora che ogni momento di condivisione diventa occasione per suscitare una grande ilarità: d’altra parte, le dinamiche tra uomo e donna sono, fin dalla notte dei tempi, quasi una consuetudine che ci viene tramandata sempre identica a sé stessa.
O è vero il contrario? Nel loro spassosissimo spettacolo, tutto teso ad immaginare la ricerca quotidiana dell’amore o, meglio, di quel tipo di amore che non mette sempre d’accordo ma spinge ad essere sempre dalla stessa parte, i Casa Abis si interrogano su cosa significhi essere una coppia, ponendosi domande esistenziali del tipo: Come passiamo il tempo insieme? Come lo passavano Antonio e Cleopatra? Di cosa parlavano che ancora oggi è argomenti di conflitto in una coppia?
A divertire è soprattutto il viaggio, un po’ film e un po’ prontuario sulla vita coniugale, che Stella e Gabriele intraprendono alla ricerca dell’amore attraverso una spiritosa dissezione della quotidianità di coppia. Il fine ultimo di quest’impresa, tanto per i due artisti quanto per lo spettacolo, realizzato da Vera Produzione con la regia di Paolo Ruffini, è quello di spingere il pubblico a scoprire che nella storia umana Casa Abis c’è sempre stata. Anzi, c’è sempre stata, c’è (ovviamente) ora e ci sarà sempre in futuro: in fondo, tutti possono dire di essere un po’ gli Abis nel loro quotidiano.