Non c'è pace per l'Ac Siena travolto nuovamente dalle vicende legate al caso calcio-scommesse. Le dichiarazione dell'ex tesserato bianconero Filippo Carobbio sono state secretate dalla Procura Federale in quanto Carobbio viene ritenuto un testimone molto attentibile, perché reo-confesso e disposto a collaborare con l'autorità investigativa. Carobbio affonda ulteriormente il colpo sulla sua ex squadra, citando due partite e coinvolgendo prepotentemente anche Antonio Conte, ex tecnico del Siena e oggi allenatore campione d'Italia con la Juventus.  «Ci fu l'accordo del pareggio nella partita con il Novara – si legge nel verbale d'interrogatorio di Carobbio -. Lo stesso Conte durante la riunione tecnica ci disse che potevamo stare tranquilli perchè tutto era già stato combinato».

Le indagini La Siena calcistica trema. La prima tranche di deferimenti è passata tutto sommato inosservata all'ombra della Torre del Mangia. La seconda, con deferimenti e addebiti che verranno resi noti nella seconda metà di giugno, rischiano di far vacillare pesantemente la Robur. Due le partite menzionate da Carobbio: Siena-Novara 1-1 dello scorso primo maggio e poi AlbinoLeffe-Siena del 29 maggio. Il primo match era già finito sotto la lente d'ingrandimento per la sospetta visita di Drascek del Novara nel ritiro del Siena all'ex compagno di squadra Vitiello. «Quello fu il primo contatto – ha detto Carobbio durante  la sua audizione dal pm Palazzi -, poi ne discussi in campo prima del match con Bertani e Gheller del Novara».

Carobbio a gamba tesa Quelle che però fanno scorrere freddi brividi sulla schiena dei sostenitori del Siena sono le dichiarazioni in merito ad Albinoleffe-Siena dello scorso 29 maggio. «Già dopo la partita di andata il secondo allenatore del Siena, Stellini, disse a me e a Terzi di prendere contatti con la squadra lombarda in vista della partita di ritorno. Io ne parlai con Garlini, Terzi con Bombardini ed entrambi si resero disponibili. Alla vigilia del match del 29 maggio, vennero a trovarci in albergo Sala, Passoni e Poloni, allora viceallenatore dell'Albinoleffe. E lì trovammo l'accordo per concedere la vittoria ai lombardi nel caso loro ne avessero bisogno e noi ci potessimo trovare di fronte a risultati favorevoli. Ne parlai anche con Faggiano – chiude Carobbio -, il braccio destro dell'allora direttore sportivo del Siena, Giorgio Perinetti».

La versione di Stellini «Iacovelli mi riferì, dopo il 7 maggio 2011, che il Bari, e in particolare i giocatori, avevano combinato la partita Palermo-Bari della stagione 2010/2011». E’ uno dei passaggi del collaboratore tecnico di Antonio Conte ed ex giocatore del Bari, Cristian Stellini, nella sua audizione davanti alla Procura Figc nell'ambito dello scandalo del calcioscommesse. «Non mi fece nomi in particolare ma mi disse che delle persone gli avevano dato dei soldi quale compenso per i giocatori del Bari. Mi raccontò, comunque, che aveva restituito i soldi in quanto il risultato non era preventivato – ha spiegato Stellini al pool del Procuratore federale Stefano Palazzi -. In quella circostanza dissi a Iacovelli che non avrebbe dovuto dirmelo e che da quel momento non sarebbe stato piu' mio amico in quanto le sue conoscenze di fatti del genere potevano ledere la mia reputazione». L'ex collaboratore tecnico di Conte al Siena e oggi alla Juventus esclude invece ogni addebito da parte di Filippo Carobbio nella presunta combine di Albinoleffe-Siena. «Nego di aver parlato con Carobbio e/o altri giocatori di questi argomenti – ha dichiarato Stellini che ha comunque aggiunto – non credo che Carobbio possa avere dei motivi di acredine nei miei confronti». Il tecnico ha inoltre reso noto alla Procura federale che parlò al telefono con Carobbio, al termine dei domiciliari, dicendogli che era un “deficiente”: «Gli dissi – le sue parole – che la mia opinione su di lui era che era un deficiente perche' era una colpa di essere amico di soggetti di Gervasoni e/o gli 'zingari. Lui si e' giustificato ammettendo di aver sbagliato e mi ha detto che avrebbero dovuto pagare anche gli altri».

Molte ombre poche luci «Ho sentito sia i calciatori del Siena che dell'Albinoleffe che si mettevano d'accordo: si sarebbe concessa la vittoria dell'Albinoleffe nel caso in cui, nel corso della partita, gli altri risultati avessero configurato un vantaggio dell'Albinoleffe a vincere la gara con il Siena». Con queste parole il vice allenatore dell'Albinoleffe Mirco Poloni, nella sua audizione sul calcioscommesse in Procura Figc, ha confermato la 'combine' tra Albinoleffe e Siena. Una notizia che scuote e anzi, rischia di abbattere, tutto l'ambiente calcistico senese.

Scenario inverosimile – Dal verbale di interrogatorio di Carobbio non sembrano emergere presunte responsabilità dell’Ac Siena in merito ai fatti contestati – si legge in una nota inviata dalla società bianconera – , che comunque saremo contenti di valutare nelle sedi opportune, ristabilendo la verità su quanto accaduto e sugli eventuali colpevoli. Entrando nel merito e avendo conosciuto approfonditamente i soggetti citati nel verbale, ritengo lo scenario dipinto completamente inverosimile, anche dopo il doveroso confronto con i diretti interessati che parlano di ipotesi completamente false. Ricordo peraltro la determinazione maniacale del gruppo dell’anno scorso, tecnici inclusi, nel raggiungere sempre e in ogni partita la vittoria, anche e non solo allo scopo di maturare il consistente premio che la società aveva messo a disposizione dei giocatori in caso di conquista del primo posto in campionato. Continuiamo a riporre la massima fiducia nella magistratura sportiva e nel lavoro che sta svolgendo».