«No agli allarmismi, viva la ciccia». A dirlo è Dario Cecchini, il macellaio-poeta diventato simbolo della riscossa della carne anche di fronte ad altri momenti critici, come la mucca pazza, commentando le dichiarazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità che ha definito cancerogene le carni lavorate e «probabilmente cancerogene» le carni rosse.
«Ne ha uccisi più la strada che la mucca pazza» «Io non sono un esperto di carni lavorate perché mi occupo di carne fresca – dice Cecchini dalla sua macelleria di Panzano nel cuore del Chianti – ma, anche per spirito toscano, sono contro la demonizzazione delle carni rosse.L’uomo primitivo si è munito di arco e frecce per procurarsi da mangiare la carne: avrà rischiato il cancro ma ci ha portati fin qui…», dice Cecchini. «Alla fine – osserva – ne ha uccisi più la strada che la mucca».
L’allarme dell’Oms Nel dettaglio l’Oms afferma che le carni lavorate come i wurstel «sono cancerogene»’, e vanno inserite nel gruppo 1 delle sostanze che causano il cancro a pericolosità più alta come il fumo e il benzene. La decisione è stata presa, si legge nel documento, dopo aver revisionato tutti gli studi in letteratura sul tema. «Il gruppo di lavoro ha classificato il consumo di carne lavorata nel gruppo 1 in base a una evidenza sufficiente per il tumore colorettale. Inoltre è stata trovata una associazione tra consumo e tumore allo stomaco. La possibilità di errore non può invece essere esclusa con lo stesso grado di confidenza per il consumo di carne rossa».