Secondo i dati diffusi dal sindacato Uil-Pa, nelle carceri della Toscana ci sono 4.492 detenuti a fronte di una capienza di 3.219. L’indice di sovraffollamento sarebbe pari al 39,5%. Livorno, Porto Azzurro, Pisa e Firenze Sollicciano le situazioni di maggior rischio. Lucca invece, l’emblema del degrado in cui versa il sistema penitenziario. Gorgona il simbolo dell’isolamento. “In Toscana tra gli eventi critici di maggior rilievo si contano tre detenuti suicidatisi in cella e cinque tentati suicidi sventati in extremis dalla polizia penitenziaria, che a sua volta annovera tra le proprie fila 6 agenti feriti da detenuti – ha dichiarato Eugenio Sarno segretario generale Uil-Pa -. Inoltre occorre considerare che in questo 2010 sono già tre i detenuti evasi dalle carceri toscane. Un bilancio grave, che se non è ancora più pesante lo si deve alla disponibilità e all’umanità dei nostri operatori che sono determinanti per tenere, nei limiti del possibile, sotto controllo la situazione. Il sovraffollamento determina l’impossibilità di una gestione oculata delle allocazioni. La promiscuità tra etnie è un ulteriore elemento di tensione. Non è certo un caso, l’aumento esponenziale delle risse e a pagarne il prezzo e le conseguenze maggiori è proprio il personale che ogni giorno profonde energie ed impegno per garantire legalità e sicurezza, ma soprattutto per impedire evasioni dalla vita. In ogni caso non si potrà fare affidamento in eterno sulle indubbie capacità degli operatori. Servono mezzi e risorse, ovvero dotazioni organiche e disponibilità economiche. Il carcere è tornato a essere l’università del crimine: con regole, gerarchie e violenze. Alla ripresa dei lavori non può non dipanarsi la matassa che avvolge l’istituto di Empoli, così come vanno affrontate senza indugi le criticità delle Sughere di Livorno e della Casa di Reclusione di Porto Azzurro. Sul fronte del sovraffollamento è necessario prevedere un percorso deflattivo che restituisca alla detenzione connotati di civiltà e legalità. E questo vale per quasi tutti gli istituti penitenziari della Toscana”.
Firenze