Un’intesa a tutto campo per garantire diritti e assicurare formazione e un’ opportunità di riscatto nelle carceri della Toscana. Regione, Ministero della giustizia e articolazioni regionali dell’Amministrazione penitenziaria hanno siglato questa mattina un documento che apporterà numerose novità su tutto il territorio regionale.
L’intesa – La creazione a Firenze di una struttura a custodia attenuata per detenute madri, la prospettiva di ospitare al “Solliccianino” gli internati toscani attualmente ospiti dell’ Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo, la creazione del Polo universitario penitenziario della Toscana: sono queste alcune delle azioni concrete contenute nella nuova intesa. Il primo e fondamentale documento definisce le modalità della collaborazione istituzionale in una serie di ambiti: edilizia penitenziaria, salute in carcere, attività a favore di persone che stanno scontando la pena, negli istituti o all’esterno, di minorenni soggetti a misure penali e attività volte a migliorare il benessere del personale. Da questo derivano gli altri protocolli come il documento che entra nel dettaglio della realtà regionale, affrontando nello specifico temi di rilievo come l’edilizia penitenziaria, le strutture di semilibertà e di accoglienza esterna, la promozione di comunità terapeutiche e riabilitative per i minori, le strutture a custodia attenuata per tossico e alcoldipendenti, le azioni in materia sociale, culturale, sportive, formative, dell’istruzione e del lavoro finalizzate al recupero e al reinserimento di detenuti e ex detenuti. Progetti specifici riguardano poi il sostegno della genitorialità, gli stranieri, i condannati autori di reati sessuali, i transessuali, per i quali è prevista l’utilizzazione dell’Istituto di Empoli.
I nuovi locali – Tra i progetti della nuova intesa la creazione della sezione a custodia attenuata per le donne che abbiano con sè un bambino fino a tre anni. E’ già stata individuata la sede, uno stabile di via Fanfani a Firenze, di proprietà della Madonnina del Grappa, mentre il progetto formativo viene affidato all’Istituto degli Innocenti. Il nuovo Polo universitario penitenziario assicurerà, invece, ai detenuti la possibilità di accedere agli studi accademici secondo un percorso organizzato per aree vaste. In pratica i detenuti che vorranno utilizzare questa possibilità, anche stranieri e anche senza permesso di soggiorno, saranno internati nelle case circondariali di Prato, Pisa e San Gimignano, organizzate e attrezzate per consentire lo svolgimento dei piani di studio in collegamento con gli atenei di Firenze, Pisa e Siena. Infine il protocollo in tema di sanità prevede alcune azioni che rendono concreto il diritto alla salute in carcere: la Regione si impegna, ad esempio, a allestire su un camper un servizio diagnostico polispecialistico fornito di Tac, ecografia, elettrocardiografo e Rx spostabile nei diversi istituti, a organizzare ed attrezzare in ognuno di questi locali ad uso sanitario, ad attivare tre poli di ricovero ospedalieri in cui allestire reparti ospedalieri penitenziari o stanze di degenza protetta, mentre ogni Azienda sanitaria adotterà una specifica Carta dei servizi.
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