Un sodalizio dedito allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, principalmente nella zona del Valdarno ma anche nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto. È quello sgominato dai Carabinieri del Norm della Compagnia di Figline Valdarno che, al termine di una prolungata attività d’indagine, hanno dato esecuzione a 13 provvedimenti cautelari emessi dal Gip del Tribunale di Arezo, Annamaria Loprete, su richiesta del Pm Ersilia Spena che ha coordinato le indagini. L’attività investigativa era partita nel 2012, in seguito all’arresto di uno spacciatore di 53 anni a Figline. I successivi sviluppi hanno permesso di allargare il cerchio e delineare un’organizzazione criminosa ben sviluppata che faceva capo a tre persone di origine albanese residenti a Montevarchi, di età compresa tra i 26 e i 34 anni. Soprattutto il più vecchio tra i tre aveva importanti conoscenze che gli permettevano di approvvigionarsi, periodicamente e senza difficoltà, di quantitativi considerevoli di droga (anche mezzo chilo alla volta). Droga che poi veniva rivenduta sia al dettaglio che all’ingrosso nei confronti di altri spacciatori. In molti casi i Carabinieri hanno accertato che il gruppo cedeva le partite di cocaina a credito, ricevendo il corrispettivo solo a seguito della vendita al dettaglio, in maniera da rendere più agevole l’attività degli spacciatori. Nel corso delle attività investigative, è stato accertato che il gruppo trattava partite di stupefacente per somme che variavano da qualche migliaio di euro alla volta sino ad oltre 20mila per la compravendita. In particolar modo, uno dei tre (poi arrestato) è stato intercettato dai Carabinieri mentre era in possesso di oltre 12mila euro in contanti e vari materiali per il taglio e il confezionamento delle dosi.
Le staffette. Dal Valdarno alla Maremma Un’indagine molto estesa, al pari del territorio battuto dagli spacciatori. Il gruppo, per evitare controlli da parte delle forze dell’ordine, utilizzava delle staffette quando doveva effettuare le consegne, al fine di minimizzare i rischi. Inoltre, la droga veniva spesso nascosta in zone boschive o in casolari abbandonati: i capi effettuavano poi una vera e propria mappatura dello stupefacente occultato, suddiviso per peso, in maniera che, ai loro acquirenti venisse fornita l’esatta indicazione dove trovare la droga in relazione al quantitativo richiesto. In un’occasione i militari, ricevuta l’indicazione del luogo, hanno addirittura anticipato l’acquirente scovando e sequestrando un involucro contenente 200 grammi di cocaina di ottima qualità che avrebbe fruttato all’organizzazione oltre 10mila euro.
I provvedimenti Le manette sono quindi scattate per i tre albanesi di Montevarchi ma anche per altre due persone, tutti della stessa etnia, una residente ancora a Montevarchi e l’altra a Rapolano Terme (Siena). Agli arresti domiciliari altre 5 persone di età compresa tra i 35 e i 48 anni provenienti da Montevarchi, Figline, Pian di Scò, Bucine e Terranuova Bracciolini. Obbligo di firma per altri due soggetti di 27 e 40 anni, rispettivamente provenienti da Montevarchi e Pian di Scò. All’operazione hanno preso parte oltre 50 Carabinieri dei Comandi Provinciali di Firenze, Arezzo, Siena e Grosseto e 3 unità dei Nuclei cinofili Carabinieri di Firenze e San Rossore. Gli arrestati sono stati associati alle case circondariali di Arezzo e Siena, dove sono stati sottoposti ad interrogatorio di garanzia da parte del Gip del Tribunale di Arezzo che ha convalidato per tutti la custodia cautelare in carcere. Tra questi c’è un uomo di 46 anni di Grosseto, anche lui indagato nell’ambito di questo mega-blitz antidroga degli uomini dell’Arma: l’uomo è stato trovato in possesso di oltre 1 chilo di marijuana, due bilancini di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi.