I Carabinieri di Firenze hanno recuperato prodotti della griffe fiorentina Stefano Ricci per circa due milioni di euro, rubati il 29 giugno nella sede della maison di moda a Fiesole. Le indagini hanno portato i carabinieri fino in provincia di Milano. La merce rubata, soprattutto cinture, fibbie e gioielli, era destinata all’estero, al mercato internazionale della contraffazione e in particolare in Cina, dove sarebbero stati riprodotti in quantità per essere immessi sul mercato parallelo.
Le indagini Sei persone sono state denunciate nell’ambito delle indagini che hanno portato i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Firenze al recupero di prodotti della Stefano Ricci. Si tratta di tre uomini e tre donne, di nazionalità italiana, cinese, coreana, brasiliana, accusati di ricettazione, traffico di merce contraffatta, introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni contraffatti. Secondo quanto emerso, due dei denunciati sono stati rintracciati dai carabinieri all’aeroporto di Milano Linate, in partenza verso la Cina con alcuni degli articoli di moda rubati. Gli articoli, dei campioni non ancora in commercio, una volta arrivati a destinazione sarebbero stati riprodotti e reinseriti sul mercato parallelo.
Il commento «Apprendiamo con soddisfazione l’annuncio del ritrovamento della merce rubata dalla nostra sede ed esprimiamo vivo apprezzamento per il lavoro svolto, la dedizione e l’impegno profusi dalle forze dell’ordine, in particolare l’Arma dei carabinieri, e per la brillante operazione» Così la Stefano Ricci Spa ha commentato la notizia. «Il mondo dei falsi e del mercato parallelo – aggiunge Ricci – rappresentano una minaccia non solo per gli imprenditori, ma soprattutto per il futuro delle nostre imprese e in particolare per chi produce effettivamente in Italia».