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PRATO – Dopo anni di denunce e proteste, arriva una svolta giudiziaria per i lavoratori sfruttati della Acca, azienda di logistica a conduzione cinese con sede a Seano (Carmignano).

La Procura di Prato, guidata dal procuratore Luca Tescaroli, ha annunciato l’applicazione di quattro misure cautelari nei confronti di due cittadini pachistani e due cinesi, accusati a vario titolo di caporalato, sfruttamento aggravato del lavoro, rapina e lesioni personali.

Secondo quanto emerso dalle indagini, i lavoratori – in gran parte migranti – erano sottoposti a un sistema di vessazioni, minacce e pestaggi per aver reclamato il rispetto dei contratti e dei diritti fondamentali.

In particolare, un pachistano di 45 anni, ritenuto il “caporale” al servizio della proprietà cinese, è stato posto agli arresti domiciliari. Un altro pachistano di 56 anni e due cittadini cinesi di 49 e 50 anni sono stati colpiti dal divieto di dimora nella provincia di Prato.

Le accuse sono pesanti: concorso nell’intermediazione illecita di manodopera, sfruttamento aggravato dal ricorso alla violenza, rapina aggravata e lesioni personali plurime. Le indagini hanno ricostruito un clima di terrore all’interno dell’azienda, dove chi osava rivendicare condizioni di lavoro dignitose diventava bersaglio di aggressioni fisiche, anche fuori dall’orario di lavoro.

Il caso Acca è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di violenze e intimidazioni che hanno colpito il distretto del pronto moda pratese, dove il caporalato e lo sfruttamento restano fenomeni diffusi. Sindacati e associazioni denunciano da tempo la mancanza di tutele e la sistematicità delle aggressioni contro chi si oppone al lavoro nero e alle condizioni disumane imposte da alcune aziende del settore.

L’operazione della Procura rappresenta un segnale importante nella lotta contro lo sfruttamento e la criminalità nel tessuto produttivo locale. Resta ora da vedere se questa svolta giudiziaria porterà a un cambiamento duraturo nelle condizioni di lavoro e nella tutela dei diritti dei lavoratori a Prato.

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