Sul fronte della realizzazione delle nuove linee tramviarie a Firenze «siamo impegnati al massimo per far partire la linea 3 (stazione-Careggi) che sarà un grande successo di tutta la città. Se siamo riusciti ad arrivare a questo traguardo contro tutto e tutti riusciremo a raggiungere il traguardo anche per la linea 2 (stazione-aeroporto). I problemi sono noti, come Amministrazione comunale siamo impegnati, anche stavolta, pancia a terra per sbloccare questa situazione». Così l’assessore alla mobilità del Comune di Firenze Stefano Giorgetti, in merito alla sospensione dei lavori per la realizzazione della cosidetta linea due da parte di alcune ditte in subappalto a causa di ritardi nei pagamenti. «La nostra parte l’abbiamo fatta: abbiamo pagato puntualmente gli stati di avanzamento. Adesso spetta al concessionario e alle banche fare un passo avanti» aggiunge l’assessore, spiegando anche che «sui tempi, finché non sappiamo quando riprenderanno i lavori non ha senso parlare di eventuali ritardi. Quindi niente panico: come avvenuto per la linea 3 i problemi ci sono ma li supereremo. Quanto ai rapporti interni al concessionario non possiamo dire niente perché non abbiamo tutte le informazioni». Il riferimento è alla difficile situazione della ditta incaricata dei lavori Gl Fincosit, che, come in questi giorni hanno scritto alcuni quotidiani locali, ha chiesto il concordato preventivo dopo aver smesso di pagare le aziende in subappalto.
Galgani (Cgil Firenze): «Non si può prendere in ostaggio una città» Il mancato varo della linea tre, che si trasformerà poi nella linea uno prolungata da Careggi a Scandicci e la sospensione dei lavori per la linea due, ha pero’ scatenato nelle scorse ore la polemica politica. «I lavori della tramvia devono finire, non si può prendere in ostaggio una città – ha affermato il segretario generale della Cgil Firenze, Paola Galgani -. Dopo mesi che le aziende in subappalto non vengono pagate da parte del concessionario dei lavori Gl Fincosit, che pare abbia presentato un concordato in continuità, bisogna trovare le soluzioni perché questa importante infrastruttura venga messa in funzione. E si affronti il suo ampliamento verso le direttrici utili a spostare le persone che si muovono per lavorare e per sostenere un sistema di sviluppo basato sul trasporto collettivo pubblico su rotaia che garantisce la qualità degli spostamenti. Per questo è preoccupante il silenzio sull’ennesimo blocco dei lavori del sottoattraversamento dell’alta velocità di Firenze che, ricordiamolo, non serve a risparmiare 10 minuti sulla tratta Roma Milano ma soprattutto permette di liberare i binari di superficie e aumentare i treni regionali Mentre si continuano a fare dichiarazioni sulla necessità del nuovo aeroporto anche da parte di Confindustria che pure rappresenta anche le imprese che operano sulla tramvia e sul sottoattraversamento».
Alberti (Lega): «Complimenti per la tempestività nell’accorgersi della problematica» L’opposizione nel frattempo soffia sul fuoco. «Probabilmente quando nel 1951 è uscito il film ‘Un tram chiamato desiderio’ il regista sapeva già che a Firenze si sarebbe vissuta, quasi settant’anni dopo, una palpabile situazione d’attesa per l’avvio della fatidica linea 2 che doveva essere operativa a fine agosto, comunque prima dell’inizio dell’attività scolastica e che, invece, pare destinata ad un differimento di alcuni mesi – ha dichiarato Jacopo Alberti, consigliere regionale della Lega e portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale – Il tutto per diversi mancati pagamenti ai lavoratori di alcune ditte, che si protraggono non da ieri, ma addirittura da settembre: complimenti per la tempestività nell’accorgersi della problematica. Insomma – ha concluso scherzando Alberti – mentre sulla linea 3 sono state rilevate diverse criticità, la tratta Peretola-Stazione vive momenti di assoluta indeterminatezza con il sindaco Nardella e l’assessore competente in chiaro imbarazzo. Una soluzione forse c’è: dato che l’avvio della nuova linea doveva essere in contemporanea con l’inizio settembrino delle scuole, allora chiediamo al ministero dell’Istruzione una deroga per spostare l’avvio delle lezioni a dicembre, quando, forse, i fiorentini potranno salire sull’agognato tram. Almeno, qualcuno (gli studenti) sarà contento di questa storia infinita a sfondo tramviario».