L’Anac chiede il commissariamento per la società Sei Toscana, che si occupa della gestione integrata dei rifiuti nelle province di Siena, Grosseto e Arezzo. La richiesta è stata inoltrata al Prefetto di Siena, a cui spetta la decisione.
L’inchiesta per turbativa d’asta e corruzione L’istanza è connessa all’inchiesta per turbativa d’asta e corruzione che vede indagate figure di vertice della società e altri soggetti collegati, per i quali sono stati disposti arresti domiciliari o misure interdittive. Il valore dell’appalto, che secondo i Pm fu truccato, si aggira sui 3,5 miliardi di euro. L’Autorità nazionale anticorruzione rileva come emerga «con assoluta chiarezza un sistema illecito, volto a favorire il raggruppamento risultato aggiudicatario, attraverso accordi collusivi e illecite commistioni tra controllori e controllati». A partire dai risultati dell’inchiesta, Anac sottolinea quindi «il modus operandi disinvolto e spregiudicato adottato dagli indagati» per turbare l’iter di gara ed arrivare a «una procedura ‘cucita su misura’ dell’impresa aggiudicataria, attraverso l’inserimento di clausole e oneri dissuasivi nei confronti degli eventuali concorrenti». Questo, rileva l’Authority guidata da Raffaele Cantone, «si è tradotto in una reiterata violazione dei principi cardine della trasparenza, imparzialità e correttezza, indispensabili per una buona amministrazione pubblica». Ne esce «un quadro corruttivo» che «non presenta elementi di occasionalità e casualità, ma tratteggia un sistema illecito consolidato e ramificato». Nel corso del procedimento avviato dall’Anac, che è ovviamente distinto e parallelo a quello condotto dall’autorità giudiziaria, Sei Toscana ha presentato tra dicembre e gennaio memorie e controdeduzioni che l’Autorità ha analizzato. Ma queste documentazioni «sebbene puntuali e approfondite – specifica Anac – non appaiono sufficienti a inficiare» le valutazioni alla base Della richiesta di commissariamento.
Sei Toscana: «Capaci di garantire il servizio» Sei Toscana è in grado, «qualunque sarà la risoluzione adottata dalla Autorità di garantire la continuità e la qualità dei servizi, potendo contare su una struttura operativa che ha dimostrato competenza e professionalità anche in una fase così complessa». E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla società dopo essere stata informata da Anac «in merito alla trasmissione alla prefettura di Siena della proposta per l’adozione delle misure di cui all’art. 32 dl 90/2014». Per Sei Toscana, il cui cda è stato rinnovato a dicembre scorso dopo le dimissioni in blocco del precedente consiglio d’amministrazione in seguito alle indagini, «il modello realizzato nella Toscana meridionale rappresenta un riferimento per gli altri territori che si apprestano alla riorganizzazione del servizio di gestione ambientale. E’ proprio per questo che Sei Toscana è pronta ad attendere con serenità la conclusione del procedimento e resta di primario interesse della società che venga fatta completa chiarezza sull’affidamento di un servizio pubblico così delicato. Una chiarezza dovuta ai Comuni, ai cittadini, ai dipendenti e alla società stessa che è e rimane sempre impegnata a garantire il miglior servizio possibile». La società, conclude la nota, «riservandosi di valutare l’eventuale provvedimento, conferma fin da ora completa collaborazione da parte dell’intera struttura e dei propri organi, assicurando la massima trasparenza ed impegno».
Il sindaco Valentini: «No ripercussioni negative su servizio» «L’eventuale commissariamento della società non produca ripercussioni negative sui servizi forniti ai cittadini». A dirlo è il sindaco di Siena Bruno Valentini che chiede anche tutela per «i lavoratori, del tutto estranei alle vicende giudiziarie riferite all’aggiudicazione della gara» e aggiunge che «va certo fatto quello che serve per aiutare ad accertare la correttezza o meno della gara indetta da Ato Toscana Sud e aggiudicata a Sei Toscana, come è stato già fatto con il ricambio totale dei cda». Un accertamento, spiega Valentini «voluto anche da tutti i Comuni che usufruiscono di tali servizi, che pretendono di sapere se persone infedeli hanno alterato e sporcato il lavoro complesso portato avanti dall’insieme delle pubbliche amministrazioni interessate, in preparazione della gara, che ci aveva permesso di arrivare primi in Italia per l’affidamento del servizio mediante procedura ad evidenza pubblica».
Comune di Grosseto: «Scelta Anac saggia» «Il commissariamento di Sei Toscana è l’unica scelta saggia compiuta finora nella preoccupante vicenda che sta interessando la gestione dei rifiuti: il Comune di Grosseto aveva con forza denunciato e ribadito la necessità di questa opzione già nel corso dell’ultima assemblea dei sindaci dell’Ato Toscana sud, in cui si era discusso sulla procedura aperta dall’Anac». E’ il commento del sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna e dell’assessore all’ambiente Simona Petrucci. «È necessario finalmente fare chiarezza sull’operato di Sei Toscana – proseguono il sindaco di Grosseto e l’assessore -, è necessario andare in profondità nella vicenda per capire le responsabilità, per indagare sui costi di gestione, sul perché la tariffa sia raddoppiata, nonostante la qualità del servizio sia scesa ai livelli che tutti i cittadini ormai ben conoscono. Siamo convinti che il commissariamento sia lo strumento, libero e indipendente, più efficace per arrivare a questa chiarezza». «Ma non solo – sottolineano il sindaco Vivarelli Colonna e l’assessore Petrucci -: è anche così che si garantisce almeno la continuità del servizio, tutelando i cittadini e gli oltre 1.200 dipendenti del settore. Ci auguriamo che possa essere una fase transitoria, benché obbligata, di garanzia e di trasparenza in attesa che la magistratura individui tutte le responsabilità. La nostra Amministrazione è stata una delle poche che ha combattuto strenuamente fin dalla prima ora nel denunciare la gestione fallimentare di Sei Toscana» e «la drastica diminuzione del potere di controllo dei sindaci». «Ha denunciato anche i pericoli della costituzione di un Ato unico, con l’aumento della distanza e dell’impotenza dei singoli Comune nella gestione delle politiche ambientali, sia in termini di operato che di tariffe. Oggi – concludono – possiamo dire pubblicamente che avevamo ragione. Domani il nostro impegno sarà rinnovato con l’unico obiettivo di garantire cittadini, lavoratori e servizio».