Circa un centinaio di tifosi del Pisa ha accolto l’invito arrivato da un comunicato della ‘Curva Nord’, che raduna i principali club dei tifosi nerazzurri toscani, per protestare contro l’attuale proprietà della società sportiva pisana guidata dalla famiglia Petroni. Nel pomeriggio di ieri proprio i supporter pisani hanno prima improvvisato una manifestazione davanti alla stazione, poi sono entrati dentro ed hanno occupato per circa mezz’ora alcuni binari. Poco prima delle 20 la circolazione dei treni alla stazione di Pisa è ripresa regolarmente, con le forze dell’ordine che hanno controllato la manifestazione e poi sono intervenuti, senza effettuare fermi o avere contatti con gli stessi tifosi nerazzurri, all’interno della stazione di Pisa.
Nervosismo dei tifosi, giocatori in fuga Il tutto è avvenuto dopo un’altra giornata molto nervosa, con ancora la mancata definizione della trattativa, fra l’attuale proprietà del Pisa, la Britaly group legata alla famiglia Petroni ed il fondo di Dubai che fa capo all’imprenditore Pablo Dana, per la cessione delle quote di maggioranza del club nerazzurro toscano. Nel frattempo al campo di San Piero a Grado i giocatori capitanato da Daniele Mannini, di fatto in autogestione visto che sono privi di guida tecnica, non si sono allenati: alcuni di loro non nascondono le paure e sperano nelle ultime ore di mercato per trovare un nuovo club.
Il sindaco interviene: «Non so più che dire» «Io non so più cosa posso fare» nella trattativa per la possibile cessione del Pisa calcio. «C’è sempre stata una distanza, non solo di cifre ma anche di relazione, tra venditore e compratore, cosa molto insolita – ha sottolineato il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi – Sono stato al telefono a vedere se le parti riescono a parlare, un contatto diretto tra gli avvocati c’è stato ma non so se questo potrà portare a qualcosa di buono. La cifra è concordata, c’è anche una volontà di vendere attestata dal preliminare anche se in modo unilaterale. Non so più che dire, ogni commento mi sembra triste. Con una situazione che sfugge di mano ci rimettono tutti, la città non se lo merita: si capisce bene cosa può accadere. Qua non siamo stati di fronte a chissà quali proposte, qua c’è un venditore che ha dichiarato di voler vendere e un venditore che ha insistito svariate volte senza aver concorrenza, e una condivisione sul prezzo, ripeto, che è stata trovata. Ma io non posso più convocarli, c’è bisogno di un contatto diretto”. Infine il sindaco di Pisa ha parlato anche dei principali dirigenti del calcio italiano con cui ha parlato nelle scorse ore. “Io sono in contatto con il presidente Abodi. Lui ritiene ci sia stato un avvicinamento, ma se questo non produce un punto di incontro non è un avvicinamento».