Dopo quelli di Adusbef, Federconsumatori e Codacons, in procura ad Arezzo si attendono ora anche gli esposti dei singoli ex obbligazionisti che si ritengono ‘vittime’ in seguito alla situazione di Banca Etruria. I ritardi, ha spiegato il Procuratore Roberto Rossi, sono legati al fatto che le posizioni devono essere ricostruite in maniera dettagliata attraverso precisa documentazione bancaria. Dagli esposti scaturirà con ogni probabilità il quarto fascicolo (dopo i tre aperti sulle false fatturazioni, ostacolo alla vigilanza e conflitto di interessi) quello che indagherà sull’ipotesi di reato di truffa.
Due gli indagati nel filone sul conflitto di interessi Intanto prosegue l’inchiesta sul conflitto di interessi che vede indagati l’ex presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi e il dirigente già presidente del gruppo Federico Del Vecchio Luciano Nataloni. Al momento, secondo quanto confermato da fonti vicine alla Procura, non ci sarebbero altri nomi sul registro degli indagati. Gli accertamenti del nucleo tributario della Guardia di Finanza di Arezzo sono finalizzate all’esame della gran mole di documentazione a disposizione degli investigatori. Le contestazioni del Procuratore Rossi a Rosi e Nataloni si rifanno alla relazione di Bankitalia che nel febbraio scorso decise il commissariamento di Banca Etruria.