PISA – A Pisa la macchina elettorale si è messa ufficialmente in moto. “Cantiere aperto”, lo schieramento composto da diverse forze appartenenti al centro-sinistra, ha inaugurato la “Città delle idee”.

Evento che segna l’inizio di un percorso che dovrà essere finalizzato con la scelta del candidato sindaco. Presente anche il segretario del Pd, Enrico Letta, che un mese fa aveva partecipato a un’iniziativa simile anche a Siena, dando avvio all’iter di candidatura. A coordinare l’appuntamento, mirato a far emergere quartiere per quartiere le questioni principali, Andrea Bonaccorsi e Andrea Piccaluga. I due economisti sono anche tra i nomi che circolano per tentare di riportare le forze progressiste alla guida della città. A loro fianco ci sono anche altri profili della società civile. docenti universitari, medici, scrittori, che saranno protagonisti nel laboratorio di idee proposto da Cantiere aperto. E’ probabile quindi che la rappresentanza del centrosinistra sia affidata a un civico, in grado di incarnare quel “campo largo”, tanto caro a Letta.

“Abbiamo un anno di tempo per andare in profondità nei rapporti coi mondi vitali della città – ha detto il segretario Dem rivolgendosi questa mattina all’assemblea del Cantiere delle idee che raggruppa le forze del centrosinistra e il M5s in vista delle comunali del 2023 a Pisa – Per questo, più che cantiere delle idee, lo chiamerei nautilus, per dare l’idea della profondità, in modo che identifichi cosa facciamo, un lavoro che poi entrerà nella campagna elettorale. Decideremo chi sarà il capitano. I tempi giusti vanno rispettati e il capitano o la capitana dopo l’estate è bene che ci sia: è il momento giusto che il lavoro di intelligenza collettiva venga fuori”.

L’ex premier, ma anche buona parte del Pd locale, vorrebbe applicare questa strategia anche a Siena. Soluzione contrastata da un gruppo minoritario di iscritti, più altre componenti del panorama progressista, che invece gradirebbe le primarie di coalizione. Uno scenario improbabile se la scelta della segreteria dovesse ricadere su Francesco Frati. Non è un mistero che il rettore sia un profilo gradito ai vertici del Pd senese e potrebbe non trovare grandi ostacoli neppure tra le altre forze partitiche della coalizione.

“L’anno prossimo – ha detto Letta – ci saranno elezioni nazionali e in Toscana si voterà a Pisa e a Siena. Due città che hanno avuto un percorso simile perché il centrosinistra è stato rifiutato e la gente voleva mandarci all’opposizione. A Siena sto seguendo il percorso con incontri e ascolto e anche lì ci sarà la candidatura a settembre. Abbiamo davanti dieci mesi di tempo. Con l’incontro di oggi voglio dare messaggio: ci metto la faccia fino in fondo su Pisa, questi cinque anni ci hanno fatto capire che la nostra città ha bisogno di altri progetti e idee, che ci sono opportunità dentro un tessuto fatto di straordinarie capacità”.

Tuttavia è ancora prematuro parlare di un suo passo in avanti. Prima ci sono le elezioni per il nuovo rettore dell’università di Siena, che dovrebbero prevedere almeno un turno di ballottaggio. Poi ci sarà il Palio di agosto. Terminata questa fase, allora si tireranno le somme. Letta ha indicato settembre come il momento giusto per il nome. Non dovrebbe aver sbagliato di molto, a patto che la quadra interna sia stata trovata.