Non c’è pace per i nove segugi strappati qualche giorno fa dall’inferno del canile lager di Castelluccio in provincia di Arezzo. Torneranno nelle mani degli aguzzini che li hanno ridotti in fin di vita. Questo è quanto deciso dalla Magistratura che, pur convalidando il sequestro dei nove cani, ne ha disposto l’affidamento in custodia proprio agli stessi tre padroni, due operai e un pensionato, denunciati per il loro maltrattamento.
Vittime riconsegnate agli aguzzini Dopo poche ore nel canile di Arezzo, sei dei nove segugi tratti in salvo, quelli provvisti da microchip, sono stati privati delle cure dei volontari e riportati indietro. Mentre l’Enpa di Arezzo sta valutando se costituirsi parte civile, per le bestie sembra non esserci alternativa, tornare da dove erano riusciti, grazie ad una segnalazione anonima, a scappare.
Degrado, abbandono e condizioni igienico sanitarie precarie Da questo erano state portate via i poveri animali, infestati dai parassiti e ridotti allo stremo. Erano detenuti in box pieni di escrementi, senza acqua e cibo, costretti a muoversi camminando su una carcassa abbandonata e infestata da uova, mosche, larve. Questo l’inferno da cui i cani erano stati tratti in salvo dai Carabinieri di Subbiano e dai veterinari Asl, questo il luogo dove sono condannati a ritornare, senza che i padroni responsabili di tutte le loro sofferenze siano stati ancora condannati.
Il silenzio Abbiamo provato a contattare tutti i soggetti coinvolti, l’Enpa sia aretino che nazionale, il canile di Arezzo, il servizio veterinario dell’Asl di Arezzo e i Carabinieri di Subbiano. A parte questi ultimi, che hanno tenuto a ribadire che la decisione del riaffidamento ai vecchi proprietari è della Magistratura, nessuno ha risposto. Va bene, sono giorni di festa e vacanza. Ma chi abusa , picchia o ammazza non va mai in vacanza. A maggior ragion chi per mestiere dovrebbe proteggere le categorie a rischio.