Foto Carabinieri Subbiano
Foto Carabinieri Subbiano
Foto Carabinieri Subbiano

Solo un mostro avrebbe potuto lasciar morire di stenti il proprio cane e ridurre gli altri in fin di vita, senza cibo, senz’acqua e ricoperti dai loro stessi escrementi. Invece sono state tre le persone identificate come responsabili del più crudele degli abbandoni, quello in gabbia. I padroni dovranno ora rispondere dell’accusa di maltrattamento di animali per i dieci cani, di cui tre cuccioli, ritrovati nel più totale degrado e abbandono.

Condizioni igienico-sanitarie «raccapriccianti» Stentavano a credere ai propri occhi i Carabinieri di Subbiano, nell’aretino, e il Servizio Veterinario della Asl introdottisi sabato pomeriggio nel canile lager dopo una segnalazione. Condizioni igienico-sanitarie «raccapriccianti» rivelano i veterinari Asl che sono accorsi per porre fine alle sofferenze degli animali detenuti in un appezzamento di terreno ricompreso tra la zona industriale e l’Arno, al Castelluccio, nel comune di Capolona. Dieci cani infestati dai parassiti, di cui tre cuccioli e sei adulti e una carcassa di cane adulto, morto con molta probabilità nella notte precedente, sistemato in un recinto colmo di escrementi secchi e vecchi di qualche mese. La povera bestia è stata trovata con tutto il corpo e le cavità oculari e orale invasi da uova di mosca e da larve, questo fa pensare che abbia vissuto gli ultimi giorni mangiato vivo dalle stesse. Degli animali presenti, solo alcuni identificabili perché muniti di microchip, due cani adulti presentavano un forte dimagrimento, mentre tutti gli animali avevano una grave irritazione della pelle, con perdita di pelo e petecchie emorragiche causate dalla massiva presenza di pulci.  In tutti i box mancavano cibo e acqua, salvo qualche resto di  pane duro e stantio, Dove l’acqua era presente, era sporca tanto da essere imbevibile o con larve dentro o, come nel caso dei cuccioli, irraggiungibile.

La fine dell’incubo Tutti gli animali sono stati immediatamente presi in consegna e trasferiti al canile di Arezzo con l’aiuto di personale e volontari Enpa. Una volta sistemati tutti i cani è stato fornito loro cibo fresco ed acqua pulita e sono state date le cure necessarie per alleviare il dolore causato dai continui pizzichi, oltre che per curare le lesioni cutanee. I cani, finalmente salvi, sono stati posti sotto sequestro. Appena guariti, si spera scatterà la gara per l’adozione. Questi, forse più di altri cani, hanno bisogno di riconciliarsi con gli uomini.