Faccia a faccia con gli 8 candidati a sindaco di Siena. Inizia oggi l’approfondimento di agenziaimpress.it per conoscere più da vicino idee, programmi e personalità di chi ambisce alla guida della città del Palio. Ad inaugurare i faccia a faccia Laura Vigni (Siena si Muove – Rifondazione Comunista – Sinistra per Siena).

A sinistra del centrosinistra. Per quale motivo?
«Perché il centro sinistra senese ha tradito la sua missione; è diventato un comitato d’affari, oltretutto incapace e avido di potere e soldi, tanto da distruggere il patrimonio della Banca e della Fondazione Monte dei Paschi. Perché è formato da un PD diviso fra le sue diverse anime, che già hanno determinato la caduta della Giunta Ceccuzzi e ora si fanno sentire anche a livello nazione, mentre SEL e gli altri accettano qualsiasi accordo pur di partecipare un pochino alla spartizione dei posti».
 
Ci sono spiragli per un eventuale accordo con Bruno Valentini e con il Partito Democratico?
«Assolutamente no; Valentini aveva iniziato la sua campagna in nome del rinnovamento contro il partito dominato da quel Ceccuzzi che aveva fatto accordi con Verdini, ma ora ha fatto una gigantesca retromarcia e si appoggia agli stessi personaggi compromessi. Non dà nessuna fiducia che la sua azione di governo sarà essere veramente alternativa rispetto al passato, e ha dietro un partito pronto a spezzarsi in due».
 
Otto candidati sindaco. Voglia di partecipazione o frammentazione politica?
«Sicuramente voglia di partecipazione, ma anche dimostrazione della grave crisi della politica, che ha frantumato le tradizionali certezze. Ora presentarsi come “lista civica” sembra un vanto, perché appare in funzione antipartitica, ma in realtà è chiudersi nella piccola politica amministrativa, come se si potesse prescindere da un sistema di valori e di principi».
 
Quali sono i settori strategici per il rilancio della città? Quali le priorità? E, dall’altra parte, quali sono i settori più in crisi? Chi aiutare per primo?
«La valorizzazione del grande patrimonio storico, artistico e architettonico – in questi anni abbandonato a singole iniziative senza coordinamento; la tutela e la crescita delle grandi istituzioni culturali. Tutto ciò in funzione di una promozione turistica più organizzata, ma anche come fattore di crescita di consapevolezza civile. Anche la ricerca scientifica di alto livello che si pratica in alcune importanti istituzioni, a cominciare dall’Università fino ad arrivare alla Siena Biotech, è una chiave per la ripresa. La crisi che ha colpito la città con la crisi della Banca, farà sentire i suoi effetti col passare del tempo e Siena sarà chiamata a passare da un’economia basata sulla rendita ad una più rivolta alla produzione (ad esempio nel settore dell’artigianato e della piccola e media impresa). Vanno aiutate le fasce deboli della popolazione, anziani, disabili, disoccupati e cassintegrati che sono state sacrificate per prime».
 
 
Ipotesi: lei è stata eletta sindaco. Quali le priorità dei primi 100 giorni?
«Risistemazione del bilancio, perché non ritengo giusto che si ripiani il deficit aumentando indiscriminatamente le tasse sui cittadini, ma bisogna guardare a tagliare spese veramente superflue come quelle che si fanno in tutte le società partecipate per gestire servizi pubblici (acqua, rifiuti, trasporti, gas, parcheggi). Poi va varato un piano di lavori pubblici essenziali, per sistemare gli effetti della disastrosa politica urbanistica degli anni passati; promuovere e coordinare tutte le iniziative che possano far ripartire l’economia, ad esempio una campagna di riconversione degli impianti basati sull’utilizzo di energie rinnovabili e per la sistemazione antisismica degli edifici, cioè attività in cui potranno lavorare le piccole e medie imprese cittadine. E lanciare una campagna coordinata per il rilancio del turismo a Siena».
 
Quale il primissimo tema da portare in giunta?
«La situazione delle famiglie bisognose e l’avvio della ripubblicizzazione dell’acqua».
 
Perché i senesi dovrebbero votarla?
«Perché credo di rappresentare una garanzia di onestà e competenza; perché conosco la storia della città e la macchina comunale. Insomma sarei in grado di cominciare ad adottare deliberazioni importanti fin dal primo giorno».
 
Il “Buongoverno” è…?
«Una giustizia (non così severa com’è rappresentata, ma vera); la pace, come valore di civiltà; tutti i cittadini sono uguali. Ma è il cartiglio sotto la Maestà di Simone Martini veramente istruttivo e attuale, laddove dice che “ se i potenti a’ debil fien molesti” (cioè se saranno prepotenti) la Madonna non proteggerà più la nostra città. Ebbene ne abbiamo avuti così tanti di potenti molesti verso i deboli…»
 
Il suo nome per la Fondazione Mps è…? E perché?
«Discuterò e sceglierò i membri della Deputazione Generale e il Presidente insieme a tutto il Consiglio, dopo aver fatto un bando pubblico con cui selezionare i più competenti, onesti e interessati al bene della città».
 
SOTTO NERBO
Il piatto della cucina senese preferito: la ribollita.
Il libro sul comodino: Lucrezia Borgia di Maria Bellonci.
Lo scorcio cittadino del cuore: il panorama verso la Val d’Arbia da Piazza Sant’Agostino.
Personaggio storico/politico cui ispirarsi: Luciano Banchi, primo Sindaco di Siena non aristocratico che ricoprì la carica, con qualche interruzione, dal 1870 al 1886 e ideò la Sala del Risorgimento.
Il suo motto è: Giustizia e libertà.