Passato il testimone a Siena per la candidatura toscana di capitale europea della cultura 2019, adesso è il momento di candidare Pisa a città europea dello sport 2016 perché rappresenta «un’ottima opportunità di rilancio della città e del turismo provinciale». Ne è fermamente convinto Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa: «In tema di turismo sportivo, come Toscana scontiamo un deficit rispetto ad altre regioni italiane. La nostra regione attira infatti solo l’8% di turisti sportivi, contro il 16% in Italia. Ma la cosa paradossale è il fatto che, se l’attività sportiva non è tra i principali fattori che influenzano la scelta della destinazione Toscana, una volta giunto sul posto, il turista diventa sportivo, come dimostra il fatto che il 47% dei casi, la principale attività dei visitatori è proprio quella di praticare sport. Segno evidente che le potenzialità per migliorare ci sono tutte».
L’appello Per rafforzare il ragionamento, il direttore di Confcommercio Pisa cita l’esempio della recente tappa del campionato di serie A di beach soccer a Calambrone: «Abbiamo visto come questa iniziativa, voluta fortemente dall’assessore Salvatore Sanzo, abbia portato concreti benefici in termini di presenze, molto numerose, e grande visibilità a livello nazionale. E’ il segnale inequivocabile che Pisa, territorio al centro mille confluenze, tra mare, arte, cultura, natura, sport, enogastronomia, può recitare un ruolo da protagonista a beneficio di gran parte degli operatori della filiera turistica. Occorre crederci e proseguire su questa strada».
I numeri Insomma, secondo Pieragnoli un tesoro è nascosto sotto i nostri piedi: «I dati ci dicono dal 2007 ad oggi il turismo sportivo ha messo a segno un +25%, per un giro d’affari complessivo di 9 miliardi di euro e che nei prossimi 10 anni si prevede un incremento del 10% con milioni di persone in arrivo. Pisa ha tutte le carte in regola per entrare nel giro che conta. A partire dalla candidatura a città europea dello sport voluta dall’assessore Sanzo e che noi sosterremo con grande entusiasmo, e soprattutto da significativi investimenti pubblici e privati che si dovranno necessariamente mettere in campo».