Autunno tempo di mobilitazioni e proteste nella scuola toscana. I segretari regionali della Flc Cgil Daniele Monticelli, Giovanni Vannucci della Cisl Scuola, e Fabio Mancini della Snals-Confsal, insieme alla Uil Scuola Rua hanno annunciato lo stato di agitazione di tutto il personale Ata della scuola, ovvero il corpo non docente, in Toscana, propedeutico ad una mobilitazione che in assenza di risposte da parte dell’Ufficio scolastico regionale e del Ministero competente, potrebbe portare ad uno sciopero del settore. Lo Stato di agitazione, hanno spiegato, è causato, tra l’altro, «dalle inaccettabili scelte in materia di organici Ata che evidenziano ancora di più l’assoluta insufficienza del personale rispetto agli oneri di cui deve farsi carico».

Figure da ripensare Per questo, «servono ulteriori e nuove assunzioni, e solo in Toscana mancano una sessantina di operatori ma serve anche un ripensamento e, soprattutto, uno snellimento dei carichi di lavoro per questo personale». Ad appesantire ulteriormente la situazione, hanno spiegato ancora, anche «la mancanza di comunicazione tra i Ministeri Miur e Mef, e la mancata attuazione delle intese che il Governo aveva formalmente assunto con i sindacati della scuola, per quanto riguarda la possibilità di attivare le nomine del personale Ata in applicazione dell’art. 59 del contratto nazionale» ovvero le supplenze di un ruolo superiore, «in deroga alle normative vigenti». I sindacati lamentano inoltre le «dubbie scelte operate da alcune singole amministrazioni locali, avallate dalla Regione stessa, circa il Piano per il dimensionamento scolastico. La diminuzione del personale scolastico, soprattutto del personale Ata, ha infatti ricadute sull’efficacia ed efficienza del servizio formativo».