Promuovere il turismo sulle orme di San Francesco. Questo l’obiettivo dell’associazione “I Cammini di Francesco in Toscana” e dell’omonimo progetto. Proprio su questo tema si è svolto un incontro nella sala di Consiglio Comunale alla presenza dell’onorevole Silvia Costa, del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, dell’arcivescovo Riccardo Fontana, del vice presidente della Regione Lucia De Robertis, coordinatrice del progetto per la Regione Toscana, di Giovanni Tricca, presidente dell’associazione “I cammini di Francesco in Toscana” e dei sindaci aderenti alla stessa. I comuni interessati sono undici: Chiusi della Verna, Pieve Santo Stefano, Badia Tedalda, Sestino, Arezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona, Anghiari, Sansepolcro, Caprese Michelangelo e Monterchi.
Il sindaco Ghinelli: il rilancio del nostro territorio passa da Francesco «Questo è un progetto transregionale che, in termini economici, potrebbe portare tanto al rilancio della città e al territorio – dichiara il sindaco Ghinelli –. Qualsiasi cosa che a livello culturale ci possa aiutare ad accrescere il turismo è ben accetta, ancora di più se si tratta di iniziative che ci legano ad altre realtà territoriali. Se abbiamo la capacità di pensare in grande, questa idea dei Cammini di Francesco potrà portarci ottimi risultati».
Da La Verna al cuore della gente «Il progetto dei Cammini di Francesco era un sogno che adesso è diventato realtà – ha dichiarato mons. Fontana –. Innanzitutto, Francesco è il santo più vicino al cuore della gente, è una meta di riferimento interiore al di là delle scelte politiche ed esistenziali. Inoltre, dopo Assisi, il primo luogo più importante legato a San Francesco è La Verna, che è in terra nostra».
I Cammini di Francesco verso Europa 2018 Il progetto presentato questa mattina ad Arezzo nasce su base nazionale e vede coinvolti i territori che direttamente hanno visto il passaggio di San Francesco: Toscana, Marche, Umbria ed Emilia Romagna. L’unificazione de “I Cammini di Francesco” è appena nata, ma secondo l’onorevole Silvia Costa questo progetto merita di essere condiviso da tutta l’Europa. «Dopo il cammino di Santiago e la Via Francigena, finalmente arrivano i Cammini di Francesco. Sono in tutto 33 gli itinerari che collegano l’Europa e I Cammini di Francesco arrivano proprio al momento giusto – dichiara l’onorevole Costa –. In un’Europa che vive una profonda crisi identitaria e in un’epoca di grandi conflitti, questo progetto può ricostruire l’identità europea attraverso la riscoperta della nostra cultura comune. Nei Cammini di Francesco il sapere diventa fattore di mobilità sociale ed educativa. Nei sei itinerari di questo unico percorso si viaggia sulle orme di sei valori diversi, tutti a fondamento dell’Europa unita. Per questo vorrei lavorare per costruire una governance unitaria del progetto in cui coinvolgere tutti i protagonisti della cultura in Europa. Le università prima di tutto, non solo come partecipanti del comitato scientifico, ma come attori di questo strumento di educazione e crescita condivisa. Non dimentichiamoci che Bologna e Parigi nel medioevo erano universitas gemelle e che Oxford, Salamanca, Tolosa, Montpellier, Cracovia, Praga, Pisa, Napoli e Padova sono tutte unite dai Cammini di Francesco. L’obiettivo del Governo – conclude l’on. Costa – è far diventare il percorso francescano, già nel 2018, parte dell’anno europeo del patrimonio culturale. La parte Toscana e dell’Italia centrale dei Cammini è ben delineata. Il programma dell’itinerario culturale europeo viene giudicato dal Consiglio d’Europa, attraverso l’Istituto del Lussemburgo. Se su questo progetto c’è un accordo tra l’associazione, i Comuni e le regioni coinvolte, come è di fatto, e può avere buone prospettive di sviluppo in Europa. Deve essere sviluppato il comitato scientifico che è già presente, affinché individui e definisca meglio questo progetto. Una volta definito deve essere individuato un soggetto europeo che faccia da guida europea, che può promuovere l’associazione. Terzo passo che il percorso sia condiviso e che l’accessibilità e le finalità educative siano presenti nel progetto».
I luoghi di Francesco Un progetto, quindi, da presentare all’Europa in linea di continuità e collaborazione con Umbria, Lazio, Emilia Romagna e Marche. Per la realizzazione della rete dei Cammini e dei servizi messi a disposizione è stato creato un comitato tecnico, coordinato dall’ingegner Maurizio Bacci, un comitato scientifico coordinato dalla professoressa Donatella Pagliacci e una consulenza per tutti gli aspetti economici di cui è responsabile la dottoressa Laura Morini. Inoltre, per assicurare una piena conformità e coerenza delle finalità generali con la vocazione francescana è stato istituito un comitato dei garanti, che fa riferimento agli ordini dei frati francescani. I siti presi in considerazione dal progetto sono sia quelli direttamente visitati dal santo di Assisi, che quelli di tradizione francescana: Santuario de La Verna, Convento di Cerbaiolo, Eremo di Montecasale, Eremo della Casella a Caprese Michelangelo, Castello di Montauto, la Croce di Anghiari, Basilica di San Francesco ad Arezzo, l’Eremo di Le Celle a Cortona.
Tanti i percorsi ancora da tracciare ma c’è anche la Francigena Rete Escursionistica Toscana, con l’apposita segnaletica conforme e coerente a un disciplinare unico per le regioni interessate, anche in funzione dell’interregionalità delle iniziative promosse. I cammini potranno essere percorsi a piedi, a cavallo, in bicicletta. E i sentieri, una volta definiti, saranno dotati di strumentazione tecnologica ad hoc per la gestione di dispositivi elettronici a fini informativi e di sicurezza.
Pellegrini sostenibili Il progetto intende anche valorizzare e incentivare la crescita economica sostenibile del territorio e disciplinare le iniziative relative ai servizi che verranno messi a disposizione dei pellegrini. Sono quindi state intraprese azioni comuni volte al sostegno di realtà imprenditoriali giovanili con Microcredito, Banca Etica, Gal Appennino aretino e progetto Policoro. Si prevede che la messa in opera dei primi provvedimenti necessari per una organizzazione di base possa portare al raddoppio in un anno del numero dei fruitori dei “Cammini di Francesco in Toscana”, oggi calcolabile in 30mila presenze, con una evidente ricaduta positiva per il sostegno economico, la promozione dei territori e per un’occupazione rivolta soprattutto al mondo giovanile. La definizione delle tappe, concordata con le regioni limitrofe, consentirà di offrire un’accoglienza adeguata a tutte le necessità e richieste di ospiti e pellegrini. Tutti potranno usufruire delle informazioni necessarie anche mediante l’uso di applicazioni scaricabili su pc, smartphone, tablet, che saranno disponibili lungo i sentieri.