Il cda di Mps si è dimesso, convocando l’assemblea ordinaria e straordinaria per il 18 dicembre, quando sarà varato il nuovo board, che rispecchierà il nuovo assetto societario, dopo la ricapitalizzazione precauzionale. Lo rende noto l’istituto senese. La ricapitalizzazione precauzionale «ha portato una significativa discontinuità negli assetti proprietari della Banca, con l’assunzione da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze di una partecipazione di controllo nel capitale sociale della Banca e l’ingresso di nuovi soggetti all’interno della compagine azionaria» si legge nella nota della banca. «Per questo i membri del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale hanno rassegnato le dimissioni». Fra i punti all’ordine del giorno dell’assemblea del 18 dicembre, la nomina dei componenti del nuovo Cda, la scelta del presidente e dei vicepresidenti.
In rosso i primi 9 mesi del 2017 Nel cda riunitosi questa mattina a Siena sono stati anche approvati i dati relativi ai primi nove mesi del 2017: Mps ha perso 3 miliardi di euro, a fronte di una perdita di 849 milioni registrata nello stesso periodo del 2016. Il terzo trimestre si è chiuso in utile per 242 milioni, grazie all’impatto positivo del burden sharing (554 milioni) che ha neutralizzato 280 milioni di costi di ristrutturazione per l’uscita di 1.200 dipendenti e l’impatto negativo, pari a 46 milioni, per il contributo al salvataggio di delle casse di Cesena, Rimini e San Miniato.
L’ad Morelli: «Cresdcono conti correnti e depositi» «Conti correnti e depositi recuperano, sono cresciuti di 11 miliardi dall’inizio dell’anno e questo era il target che avevamo fissato per la fine del 2019, quindi stiamo assistendo a un consolidamento dei flussi in entrata per quel che riguarda i depositi retail». Lo ha detto l’ad di Mps, Marco Morelli, in conference call con gli analisti sui conti dei primi nove mesi 2017. «La crescita di depositi vincolati e conti correnti da clientela – ha aggiunto – è stata di 1,6 miliardi di euro rispetto a giugno»