E’ il sindaco di Prato Matteo Biffoni il nuovo presidente dell’Anci Toscana. Il classe ’74 pratese succede a Sara Biagiotti, ex primo cittadino di Sesto Fiorentino. «Il protagonismo, la centralità dei sindaci in questo momento storico è sotto gli occhi di tutti – ha detto a margine della sua elezione Biffoni – Noi abbiamo la necessità come Anci Toscana di affrontare una serie di sfide che sono quelle complessive dei Comuni: il patto di stabilità, risorse, necessità di investimenti e poi anche altri temi specifici, ad esempio penso al confronto che c’e’ stato con Poste anche qui in Regione, al sostegno ad i piccoli Comuni. Insomma, tutta una serie di questioni che riguardano ovviamente partite nazionali ma che sulla Toscana hanno ricadute importanti. Su questo Sara Biagiotti aveva gia’ iniziato un lavoro. Noi abbiamo intenzione di proseguirlo, rendendo protagonista la Toscana di un momento politico, storico importante dove i Comuni, i sindaci devono giocare la loro partita. E noi crediamo che Anci possa essere davvero il contenitore ideale per fare questo».
Biffoni su Sesto: «Commesso un errore» Biffoni ha anche commentato la sua elezione che avviene dopo la mancata fiducia in Consiglio comunale a Sesto Fiorentino nei confronti di Sara Biagiotti. «Penso che sia stato commesso un errore- ha detto Biffoni sull’approvazione della sfiducia nei confronti dell’ex sindaco di Sesto Fiorentino – Lo dico con grande rispetto di quelle che sono le dinamiche di Sesto Fiorentino, ma a me hanno insegnato dalla tradizione da cui provengo che quando ci sono dei contrasti ci si chiude dentro una stanza, se ne discute anche animatamente ma che alla fine la politica prevale. In questo caso si è travalicato, andando oltre quelle che sono le scelte dei cittadini che sono il bene più prezioso che noi abbiamo. Il giudizio degli amministratori, di chi fa politica danno i cittadini. In questo caso siamo andati oltre. Questa scelta e ci si e’ privati di un valido amministratore come Sara Biagiotti. Siamo arrivati a questo e a me per come nasce, dispiace».
«Il carico di lavoro aumenta, ma il mio primo pensiero è per Prato» In merito alla sua elezione sulla poltrona di Anci Toscana, il sindaco di Prato succederà a tutta una serie di sindaci, da Domenici a Cosimi, , che hanno avuto particolare sfortuna nella loro carriera politica. «Non sono assolutamente scaramantico- ha risposto Biffoni a chi gli ha chiesto se temesse un futuro difficile assumendo l’incarico di presidente di Anci Toscana -. Non credo molto a queste cose, credo al lavoro, nell’impegno. Quello che e’ accaduto a Sara Biagiotti credo che con Anci c’entri assolutamente niente. È una questione legata molto al territorio di Sesto Fiorentino. Per cui bisogna avere anche molto rispetto quando se ne parla, però è una questione legata a Sesto. La mia condizione è diversa. Umanamente so che il carico di lavoro aumenta, la mia poi è una città grande, di 200 mila abitanti, tante questioni aperte. Quindi, il mio primo pensiero tutte le mattine va alla città di Prato. Si aumenta dal punto di vista umano il carico di lavoro, ancora pressione, però al tempo stesso è un riconoscimento per la mia città, non certo per Matteo Biffoni ma per quello che Prato esprime e che è in questo momento. Quindi, da questo punto di vista ne sono orgoglioso. Quello che sarà l’esito lo decideranno i cittadini ed io ci metto tutto l’impegno che posso. Quello che è successo agli ultimi presidenti di Anci non mi spaventa».
Nogarin: «Auspicavo un sindaco giovane» Fra i circa 220 voti che questa mattina hanno portato all’elezione a presidente dell’Anci Toscana di Biffoni c’è stato anche quello del sindaco di Livorno Filippo Nogarin. «Io sono colui che ha chiesto di avere un sindaco giovane, al primo mandato e che fosse espressione e che soprattutto avesse la capacità di ascoltare le minoranze- ha sottolineato Nogarin- Io sono il brutto anatroccolo di turno, sono ovviamente una minoranza all’interno del dibattito politico nell’ANCI, però vi devo dire con assoluta sincerità, ho sempre avuto interlocutori che sono stati capaci di ascoltare oggettivamente quelle che sono le mie istanze. Io non avrò assolutamente nessun tipo di problema nel momento in cui si dimostrerà chiaramente la disponibilità ad ascoltare e ad accogliere quelle che sono le manifestazioni che il Movimento 5 Stelle porta nel rapporto Comune-Stato, perché di fatto questo è il vero problema. Oggi ci troviamo davanti all’emergenza immigrati, ma ce ne sono molte altre. C’è il ritardo del trasferimento dei fondi dallo Stato verso i Comuni, che è un qualcosa che mette in difficoltà molti sindaci e, quindi, non si tratta di un problema di casacca ma è un problema che oggettivamente tocca tutti quanti gli amministratori. Laddove ci sia la disponibilità da parte del sindaco Biffoni di dimostrare apertamente, in modo manifesto la possibilità di dialogo non ho alcun problema a far sì che lui diventi il rappresentante della Toscana».
Le battaglie di Imu e Tasi Fra le partite aperte che i Comuni hanno con il Governo c’è la decisione annunciata da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi di abolizione dell’Imu sulle prime case e della Tasi. «Nel merito mi rimetto alle decisioni del Governo, nel senso che se toglie l’Imu sulle prime case benissimo- ha concluso Biffoni – Penso che per le famiglie complessivamente intese sia un respiro importante, sia un segnale anche del fatto che lo Stato prende in considerazione quelle che sono le difficoltà delle famiglie italiane. Sulla Tasi penso in un Comune come il mio è la spina dorsale dei servizi che noi offriamo ai cittadini. Sulla Tasi si basa quello che un Comune come Prato riesce a dare di sostegno alle famiglie in difficoltà: a scuola, la cura del verde pubblico, delle strade. Senza è impensabile poter fare. Prendo per buone le parole che il premier stesso, in una nota trasmissione televisiva ha detto, cioè che ci sarà una restituzione pari-pari di quello che è il gettito Tasi. Su questo l’Anci nazionale, Piero Fassino ha già preso posizione e successivamente ci sarà un confronto col Governo, per far sì che questa stabilità, questo trasferimento effettivamente poi si concretizzi, perché oggettivamente sarebbe impensabile fare a meno di questo tipo di introiti».